LECCE – Le aziende non hanno la possibilità di programmare e di quantificare gli esami: non si sa se c’è un budget sufficiente per quelli in convenzione, ma Asl e Regione Puglia si prendono altro tempo. La sentenza che rimette ordine nella distribuzione delle risorse pubbliche tarda ad essere applicata. Secondo alcune indiscrezione, l’Asl attenderà ottobre, la nuova scadenza per le ripartizioni delle risorse pubbliche, per fare ordine, rischiando così nuovi ricorsi di chi è stato penalizzato. In passato le uniche due strutture in provincia di Lecce capaci di utilizzare macchine potentissime per la risonanza magnetica, il Centro Calabrese e il Santa Chiara, sono state penalizzate nella ripartizione delle risorse che consentono a tutti i cittadini di usufruire dei servizi privati ai prezzi del pubblico, con richiesta del medico.
I centri all’avanguardia, con risonanze magnetiche potenti 1,5 tesla, le c.d. «grandi macchine», sono stati trattati come quelle strutture (e ce ne sono tante!) che hanno macchine con potenza inferiore a 0,5 tesla: si è fatto un grande minestrone ingannando gli ignari consumatori, che pensavano di fare esami adeguati in qualsiasi struttura. Il bluff va ancora avanti, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del 27/06/17 n.3140. A ottobre sarà ripristinata una ripartizione giusta, a norma di legge, che specifica che sono fuori gioco i centri in cui si effettuano risonanze magnetiche con macchine al di sotto della potenza prevista (0,5 tesla): dunque, l’Asl dovrà dare le risorse solo a pochi centri leccesi (per ora sembra solo al Poliambulatorio Calabrese e al Santa Chiara), che si sono dotati di macchine potentissime.
Ma per il periodo che intercorre dalla sentenza di giugno a ottobre cosa succederà? Tra gli operatori regna l’incertezza.