NARDO’ (Lecce) – Torna in libertà Giuseppe Calignano, il 27enne di Nardò, imputato nel processo sulla tentata estorsione ai danni di un titolare di un’attività commerciale. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso degli avvocati difensori Luigi Corvaglia e Francesco Risi dopo che la Cassazione aveva annullato l’ordinanza rimandando gli atti dinanzi ad un nuovo collegio di giudici del Tribunale della Libertà. La terna (Presidente-relatore Silvio Piccinno) ha così annullato l’ordinanza scarcerando Calignano accusato di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Il giovane si trovava ai domiciliari dopo aver trascorso un periodo di detenzione carceraria.
Calignano è uno dei sei imputati finiti alla sbarra nel processo che si sta celebrando davanti ai giudici della prima sezione collegiale in cui si dovrà fare luce anche sul tentato omicidio di Gianni Calignano (che nonostante abbia lo stesso cognome dell’odierno imputato non è legato da alcuna parentela). Gli imputati, tra il 14 e il 16 maggio 2016, avrebbero messo in atto un violento tentativo di estorsione ai danni di un commerciante di Nardò. Gianni Calignano avrebbe pagato a caro prezzo la presunta intromissione nella vicenda e il tentativo di “protezione” nei confronti dell’imprenditore. Francesco Russo, in concorso con Angelo Caci, in pieno centro e di giorno, avrebbero esploso un colpo di arma da fuoco ferendo il giovane al torace.