Nel novero dei salentini che hanno dato lustro al nostro Salento, occupa certamente una posizione di rilievo il filosofo, medico e letterato Girolamo Marciano. Nato a Leverano nel 1571 – e dei suoi natali egli andrà sempre fiero – dopo aver conseguito il dottorato, consolidò una profonda cultura e la integrò con l’osservazione dei fenomeni naturali fino a compilare – come aveva già fatto nel Cinquecento, con la sua pregevole opera De situ Iapygiae, un altro famoso salentino, Antonio De Ferrarsi detto il ‘Galateo’ – una Descrizione origine e successi della Provincia d’Otranto. Questa sua fatica letteraria, diffusa in poche copie manoscritte, fu per molto tempo quasi ignorata, tanto che Marciano morì nel 1628 senza riuscire, per la scarsità di mezzi, a stamparla. Si hanno notizie di una copia del 1656, ma è nel 1855, a Napoli, che viene pubblicata per la prima volta. Quest’opera, che secondo gli storici e i geografi salentini costituisce una vera summa di informazioni preziose, ancora oggi valide e parimenti introvabili, è stata ristampata solo nel 1996, con il contributo della Provincia di Lecce, su proposta del Comune di Leverano, nell’ambito di una serie di iniziative per ricordare l’illustre concittadino.
Scopo di Marciano con la Descrizione – come egli stesso dichiara – non è quello di «scrivere di tutta l’Italia», dato che se sono occupati autori antichi e moderni, né quello di dedicarsi alla parte della penisola «che guarda l’occidente», ma di centrare l’attenzione sulla corografia di Terra d’Otranto. Consta di quattro libri, nel primo dei quali fornisce notizie sulle antichissime origini (per lo più mitiche) della Puglia e della provincia d’Otranto – suddivisa in Calabria, Salento, Apulia, Messapia e Japigia – e sulla diffusione della fede cristiana nella nostra terra.
Nel secondo libro Marciano descrive le dimensioni, i confini, l’ambiente naturale e umano di Terra d’Otranto con interessantissime annotazioni su fenomeni geologici, litologici e carsici. Il terzo e il quarto libro raccolgono una descrizione dell’origine e dello sviluppo dei principali centri abitati, con una divisione tra centri «marittimi» (tra cui Taranto, Brindisi, Gallipoli, Castro e Otranto) e centri «mediterranei» (tra essi Ostuni, Martina, Matera, Oria, Manduria, Veglie, Leverano, Copertino, Galatone, Rudiae e Lecce). Questo libro si conclude con alcune informazioni sull’origine e sugli accadimenti di Lecce.
L’opera di Marciano, nonostante sia poco originale, è tuttavia molto complessa, ricchissima di notizie ed essenziale per chiunque voglia studiare e comprendere la storia e la geografia del Salento.
Per sottolineare l’importanza di Girolamo Marciano per la cultura e l’intero territorio provinciale, il Comune di Leverano nei giorni scorsi ha restituito all’antico splendore la casa di Marciano. Dopo aver riportato in auge il libro e avergli intitolato la bellissima e attrezzatissima Biblioteca comunale, è stata dunque ‘restaurata’ non solo la sua abitazione, ma anche l’immagine di Marciano con una pubblicazione dal titolo “Girolamo Marciano. Salentino illustre, che contiene le testimonianze di tre famosi storici salentini (De Simone, De Giorgi e Foscarini), che si occuparono di lui tra Ottocento e Novecento, portate alla luce da Alessandro Laporta, direttore della Biblioteca Provinciale ‘N. Bernardini’. Il volume presenta, infine, un saggio del leveranese Mario Muci, che ha messo in evidenza la figura di umanista e fervido credente di Marciano.
Diventa allora necessario pubblicare e diffondere le altre opere degli illustri studiosi della nostra terra che, non solo hanno un degno valore scientifico, ma contribuiscono alla crescita culturale e sociale dei cittadini, in particolare dei giovani, che hanno bisogno di riscoprire le loro radici.
Gionata Quarta