LECCE – “La chikungunya, malattia virale tipica delle zone tropicali caratterizzata da febbre e forti dolori che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, può causare problematiche di salute acute, subacute o croniche.
In questi giorni – così come ampiamente riportato da vari organi di stampa – in Lazio sono stati registrati 17 casi di chikungunya, di cui 9 di questi sono stati registrati a Roma”. Lo scrive il consigliere comunale di Lecce, Andrea Guido in una lettera indirizzata al Sindaco di Lecce Carlo Salvemini.
“L’Italia – continua nel testo – ha già avuto esperienza di questo morbo dallo strano nome con una piccola epidemia, la prima sul suolo europeo, sette anni fa. Da qui l’esigenza di scrivere questa nota e manifestare tutta la mia preoccupazione.
Secondo quanto riportato da note ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non esistono trattamenti antivirali specifici e le cure si focalizzano primariamente nell’alleviare i sintomi. Al momento non è in commercio un vaccino contro la chikungunya. Per questo motivi la partita è da giocare unicamente sulla prevenzione della malattia che consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Tenendo presente che alcune zanzare vettori di questa malattia non sono attive solo al buio, nelle ore serali, ma anche durante il giorno.
Quindi, considerando che in tutto il Salento la presenza delle zanzare è un fenomeno in continua recrudescenza, anche per la tropicalizzazione in atto del nostro clima, chiedo ho chiesto al Sindaco, questa mattina, che venga presa in considerazione l’eventualità di mettere in atto un piano straordinario anti-zanzare per scongiurare possibili focolai epidemici e per contrastare la lotta al diffondersi del virus chikungunya su tutto il nostro territorio comunale.
I cambiamenti climatici e i rapidi spostamenti, infatti, stanno determinando una diffusione sempre maggiore dei vettori responsabili di malattie come questa, che trovano nelle città un ambiente assai favorevole al loro sviluppo e alla loro riproduzione.
Nessun allarme, ma la vigilanza a mio avviso deve comunque essere alta”.