LECCE – Neutralizzato il bando per nomina dei nuovi vertici delle partecipate del Comune. Carlo Salvemini aveva chiesto ai rispettivi cda di dimettersi, ma ha ottenuto picche. I vertici Sgm e Lupiae si sono rivolti ai giudici amministrativi. Il TAR Lecce ha accolto parzialmente i ricorsi proposti dagli amministratori delle società partecipate avverso l’avviso pubblico indetto dal dirigente degli Affari Generali del Comune di Lecce per la individuazione dei nuovi amministratori delle società Lupiae ed SGM.
Con le sentenze pubblicate questa mattina, recependo alcuni dei rilievi dall’avv. Pietro Quinto, difensore dei ricorrenti, il TAR ha innanzitutto affermato la propria competenza a decidere della controversia, atteso che allo stato non vi sono provvedimenti sindacali di revoca degli amministratori (per i quali è competente il G.O.), ma si discute della procedura adottata da un dirigente comunale per individuare nuove figure di amministratori delle società partecipate.
Hanno rilevato i ricorrenti, tramite l’avvocato Quinto, che l’avviso era viziato nei suoi presupposti e nell’affermazione che vi sarebbe stata un’automatica decadenza degli amministratori in carica per effetto della elezione del nuovo sindaco. Per tale sola circostanza sarebbe venuto meno il rapporto fiduciario tra il sindaco e gli amministratori delle società partecipate.BQuesta affermazione tautologica è stata contestata nel corso della discussione dall’Avv. Quinto perché, in mancanza di una revoca sindacale, si arrivava all’assurdo che con siffatta presupposizione gli attuali amministratori non potevano neppure concorrere alla nuova selezione pubblica indetta dal Comune. E proprio questo profilo è stato accolto dal TAR Lecce che ha considerato l’avviso lesivo della posizione dei ricorrenti “nella parte in cui –senza giustificato motivo- preclude agli stessi di partecipare alla selezione”. In conseguenza dell’accoglimento del ricorso il bando è stato annullato.
In questi termini è stato accolto il ricorso con il riconoscimento implicito che gli amministratori delle due società sono tutt’ora in carica, che è possibile indire un avviso pubblico prima della scadenza del mandato degli amministratori in carica, finalizzato ad acquisire la disponibilità di amministratori in modo da evitare che, alla scadenza del mandato o alla revoca degli amministratori in carica, l’Ente possa procedere alla nomina immediata dei nuovi amministratori non essendo applicabile alle società partecipate il regime della prorogatio degli organi, ma che, in ogni caso, a detto avviso devono partecipare anche i ricorrenti.