CASARANO (Lecce) – Gli elementi a sostegno dell’accusa hanno un peso tale da giustificare la misura interdittiva. E’ uno dei passaggi salienti contenuti nell’ordinanza con cui il gip Edoardo D’Ambrosio ha disposto la sospensione per sei mesi di una maestra di una scuola elementare di Casarano accusata di maltrattamenti e lesioni nei confronti di alcuni giovani allievi. Il giudice raffronta il peso indiziario dell’esposto dei genitori e delle dichiarazioni di un’insegnante e la versione fornita dall’indagata in sede di interrogatorio.
La difesa, però, ritiene che gli elementi indiziari a sostegno della misura possano presentare alcune incongruenze e agli inizi della prossima settimana l’avvocato Giovanni Bellisario presenterà appello al Tribunale del Riesame contro il provvedimento del gip. La “battaglia” giudiziaria, insomma, proseguirà a stretto giro e investirà una terna di giudici. Per ora il cartellino rosso dall’insegnamento rimarrà valido.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Casarano. La maestra, 64enne, è accusata di una serie di maltrattamenti: spintoni, strattonamenti schiaffi anche ad un bambino portatore di protesi acustica. La docente, invece, ha respinto con fermezza ogni addebito dichiarando di aver adottato metodi educativi severi ma sempre nel rispetto della dignità altrui e del lavoro che svolge da 41 anni.
F.Oli.