GIURIGNANO (Lecce) – Ha chiuso i propri conti con la giustizia Aurelio Santoro, il fabbro di 43 anni di Giurdigano, arrestato a luglio per vicende di droga. Nelle scorse ore l’uomo ha patteggiato 1 anno e 6 mesi di reclusione beneficiando della sospensione della pena e della non menzione. Il giudice per l’udienza preliminare Carlo Cazzella ha così ritenuto congrua la pena concordata dall’avvocato difensore Giuseppe Gennaccari con il pubblico ministero Maria Vallefuoco.
Santoro era seguito già da tempo dai carabinieri che avevano raccolto una serie di indizi per ipotizzare un’attività di spaccio gestita in proprio dall’uomo. Così, nella notte tra il 16 e il 17 luglio i carabinieri della stazione di Otranto fermarono il fabbro a bordo del proprio automezzo. Subito dopo i militari raggiunsero l’officina dell’uomo dove scovarono circa 200 grammi di marijuana. L’uomo finì ai domiciliari mentre la droga venne sequestrata.
Nel corso dell’udienza di convalida, Santoro dichiarò che la droga sarebbe servita per un uso esclusivamente personale e, a testimonianza dell’attendibilità delle sue dichiarazioni, evidenziò come i carabinieri non trovarono alcun elemento (bilancino, materiale per il confezionamento) che potesse suffragare l’ipotesi di spaccio. Il gip convalidò l’arresto disponendo comunque i domiciliari. Da agosto l’uomo è libero.