SPECCHIA (Lecce) – Picchiata e poi accoltellata. Continuano ad emergere particolari sull’autopsia eseguita nei giorni scorsi sulla 16enne di Specchia Noemi Durini, ritrovata cadavere in una campagna di Castrignano del Capo il 13 settembre scorso, a distanza di una decina di giorni dalla sua misteriosa scomparsa, dopo essere stata uccisa dal fidanzato reo confesso L.M., 17enne di Montesardo.
Secondo quanto emerso dall’esame autoptico, la sfortunata ragazzina sarebbe stata prima picchiata a mani nude e, poi, accoltellata al capo e al collo. Sul corpo della 16enne, i medici legali Roberto Vaglio e Francesco Introna (quest’ultimo consulente della famiglia Durini) hanno riscontrato “lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo”.
Come era già emerso ieri, nel cuoio capelluto della sedicenne di Specchia era stata trovata la punta di un coltello. Nessun segno inferto dalle pietre, come invece era stato confessato in un primo momento dal 17enne omicida.
Intanto si continua a cercare l’arma del delitto. L’assassino di Noemi – che nel frattempo è stato trasferito in un istituto minorile a Quartucciu (in provincia di Cagliari), dov’è ristretto con le accuse di omicidio volontario premeditato ed occultamento di cadavere – ha riferito agli investigatori di averlo avvolto in una maglietta e di averlo sotterrato in aperta campagna, non ricordando però il luogo preciso.