F.Oli.
SPECCHIA – Proseguono le indagini sull’omicidio di Noemi Durini dopo la convalida del fermo del fidanzato omicida reo confesso con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e della crudeltà. Secondo investigatori ben informati il caso non è chiuso. E’ caccia ad un possibile complice che avrebbe aiutato L.M. a compiere l’omicidio. Al vaglio sarebbero finiti altri filmati che riprenderebbero movimenti sospetti la notte del 3 settembre quando è scomparsa Noemi.
I video fanno riferimento alla statale che sfocia nel luogo in cui si è consumato il delitto e un’auto che sembra avvicinarsi alla Fiat 500 guidata dal 17enne. Si tratta di una Seat Ibiza che per due volte viene ripresa nelle vicinanze dell’auto con i due giovani in auto. In serata gli investigatori hanno smentito tale ipotesi alimentando il mistero. Nel frattempo sono scesi in campo anche i carabinieri della sezione omicidi del Ros di Roma e di Lecce che vaglieranno minuziosamente tutte le immagini acquisite a caccia di un eventuale complice. Nel registro degli indagati compare già un secondo nome. E’ quello di B.M., padre dell 17enne. Risponde di sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Ulteriori dettagli arriveranno nella giornata di domani quando verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Noemi. Il medico legale Roberto Vaglio eseguirà l’accertamento alla presenza di eventuali consulenti nominati dalle parti. Subito dopo la salma verrà consegnata ai familiari per consentire la celebrazione dei funerali. Intanto nelle scorse ore L.M. è stato trasferito temporaneamente presso il carcere minorile di Bari in attesa di lasciare definitivamente la Puglia non appena il Dap (Dipartimento amministrativo penitenziario) individuerà l’istituto idoneo (probabilmente in Sardegna).