F.Oli.
SPECCHIA (Lecce) – E’ sorvegliato a vista in una stanza in isolamento L.M., il 17enne di Montesardo Salentino, sottoposto al fermo di polizia mercoledì per aver ucciso la fidanzata Noemi Durini. Il giovane alterna momenti di lucidità ad altri di confusione. Lentamente, sta anche prendendo coscienza del suo gesto ed è controllato costantemente per evitare che possa commettere gesti inconsulti. Con chi ha potuto avere un breve colloquio il giovane ha riferito di aver sbagliato e che avrebbe potuto uccidersi “per evitare questo casino”. L.M. ha ricevuto solo una telefonata dai propri genitori. Nessun altro contatto con l’esterno della casa protetta. Potrà tornare a colloquiare nella giornata di domani quando è fissata la convalida del fermo davanti al gip Ada Colluto.
ACCERTAMENTI MEDICO-LEGALI – Nel frattempo, in giornata, sono iniziati i primi accertamenti nell’Istituto di medicina legale. Il medico legale Roberto Vaglio ha eseguito la Tac. Noemi Durini non avrebbe ferite riconducibili con l’utilizzo di pietre o massi così come ipotizzato nelle battute iniziali dell’indagine. La giovane presenterebbe dei segni alla testa e alla nuca. “Voleva che uccidessi la mia famiglia per vivere liberamente il nostro amore” ha confessato il 17enne ai carabinieri nel corso dell’interrogatorio poi chiuso con il fermo di polizia. Di quel coltello, però, nessuna traccia. In attesa di ulteriori esami radiologici è stata fissata per martedì l’autopsia sul corpo di Noemi deformato per l’azione distruttiva degli agenti atmosferici. All’esame necroscopico potranno partecipare (eventualmente) i consulenti delle parti interessate dal procedimento. L.M. non è l’unico indagato. Risponde di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Quest’ultima accusa viene contestata anche al padre: B.M., di 41 anni.
FAMIGLIA NOEMI – Intanto la famiglia di Noemi si è chiusa nel silenzio. La madre Imma e la sorella Benedetta attendono di conoscere gli sviluppi d’indagine e chiedono di poter vivere questo momento di dolore con assoluto distacco dal clamore mediatico che si è creato sulla vicenda e che ha trasformato il borgo di Specchia in un reality televisivo. Nel contempo, però, il padre di Noemi, questa mattina, avrebbe avuto uno scatto di rabbia e di vendetta. Sarebbe stato bloccato dai carabinieri nelle vicinanze dell’abitazione dei genitori del fidanzato omicida reo confesso dove l’uomo si era recato per avere un “confronto”. E’ stato allontanato senza tensioni. Poche ore dopo al padre l’incombenza del riconoscimento della figlia prima di avviare gli accertamenti sulla salma di Noemi.