di Francesco Oliva
SPECCHIA (Lecce) – Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla scomparsa di Noemi Durini. In serata, fino a tarda ora, è stato ascoltato a sommarie informazioni il fidanzatino della 16enne Il giovane, residente a Montesardo (frazione di Alessano), è stato convocato poco dopo le 19 ed è stato ascoltato in caserma, a Tricase. Ad un certo punto è stata chiesta la presenza di un avvocato che non ha comunque mai preso parte all’ascolto. Al momento sono due i fascicoli aperti; uno dalla Procura ordinaria; un altro da quella minorile coordinati dai pubblici ministeri Donatina Buffelli e Anna Carbonara. L’ipotesi di reato è di sequestro di persona. E’ stata una lunga giornata per gli investigatori tra vertici in Procura e ricerche sul campo. I carabinieri della Compagnia di Tricase insieme ai colleghi di Specchia si sono trattenuti a lungo in con gli inquirenti.
Per gli investigatori, la 16enne non si sarebbe allontanata volontariamente. Una tesi suffragata da più elementi. All’alba di domenica Noemi è uscita da casa senza portafogli e senza cellulare (di cui una giovanissima difficilmente si priva); non aveva ricambio e neppure uno zaino. Probabilmente si doveva incontrare con una persona a lei fidata. Per un periodo di tempo breve e rientrare così a casa. Poi, però, qualcosa di imprevedibile ha scompaginato i piani della ragazzina.
Noemi sarebbe stata notata a bordo di un mezzo in compagnia del fidanzatino. E, seguendo questa ipotetica ricostruzione, i due hanno percorso alcune vie del paese. Poi, seguendo le dichiarazioni del fidanzatino rilasciate ai carabinieri, il ragazzo avrebbe lasciato Noemi nelle vicinanze del campo sportivo di Alessano. E qui si aprirebbe un vuoto su cui gli investigatori potrebbero aver chiesto ulteriori chiarimenti al fidanzatino. Di certo, tornando alle indagini, la ragazzina era turbata.
La relazione con il 17enne era stata oggetto di discussioni in famiglia. Qualcuno non era d’accordo. Il giovane è descritto in paese come un giovane violento e cresciuto in un ambiente difficile. Noemi soffriva terribilmente per questa situazione che non la faceva vivere tranquilla. E sabato sera aveva preferito non uscire. Non vedere nessuno. Neppure le sue amiche del cuore che, ora, su Facebook invocano il suo ritorno. Cosa sia potuto succedere nella testa di una ragazzina è un dilemma che turba gli investigatori e scuote le coscienze di un’intera cittadinanza che ha deciso di stringersi attorno ad un’intera famiglia in attesa di un esito felice di indagini e ricerche.
Gli accertamenti avviati da ieri sull’intero territorio non escludono alcuna pista anche sulla scorta delle tante dichiarazioni raccolte dagli investigatori. Le amiche e le conoscenti della ragazzina non hanno saputo fornire valide indicazioni. Noemi non è stata ritrovata nei luoghi solitamente frequentati e senza soldi e telefonino ci si pone una domanda inquietante: come ha potuto Noemi trascorrere ormai otto giorni lontana da casa di giorno e di notte?
Dubbi, domande, ipotesi che hanno comunque convinto gli investigatori a setacciare campagne e casolari della zona. Tutta l’area del Basso Salento è stata setacciata a lungo. Tutto il Capo di Leuca, da Alessano fino a Morciano di Leuca passando per Barbarano, è stato scandagliato a fondo. In campo sono impegnate 15 squadre di ricercatori dei vigili del fuoco e del coordinamento provinciale della Protezione Civile. Sono stati allertati anche i cani “molecolari” del nucleo cinofili dei vigili del fuoco; i carabinieri del Sis (Sezioni Investigative Scientifiche), il Nucleo speciale Saf (Speleo alpino fluviali) che ha setacciato grotte e le zone più impervie del Capo di Leuca. In questo lembo di terra potrebbe nascondersi Noemi.