Attraversiamo un momento storico importante che necessita di una svolta. Oggi più che mai si avverte la necessità di un fronte comune alternativo alle politiche europee influenzate dalle lobby finanziarie e dalle multinazionali del profitto. Alternativo anche alle sinistre post idelogizzate e non, diverso dai movimenti – alcuni dei quali populisti, altri trasformisti – a vocazione territoriale che se da una parte danno la misura della crisi generale, dall’altra, non rappresentano una valida alternativa capace di fare “sintesi” e raccogliere in maniera organica le intelligenze che guardano al benessere dei popoli e ne difendono i diritti.
Le continue lacerazioni e gli individualismi in campo nazionale, come nella sfera locale, non sono un episodio secondario al cospetto della crisi di idee e di valori, che costituiscono il motivo reale delle spaccature che avvantaggiano le élites.
Sono tanti i motivi che portano a divisioni, tuttavia riteniamo il nostro impegno una sfida che ambisce -attraverso un laboratorio e centro studi politici- al superamento delle stesse puntando su valori condivisi propri della cultura, delle radici storiche, dell’impegno sociale che ci viene tramandato ed al quale vogliamo rimanere responsabilmente fedeli.
La storia dimostra che la costanza di alti e nobili sentimenti possono portare a processi di trasformazione ed elevazione umana, passando da vecchie formule a nuovi modelli organizzativi di società mantenendo integra la Tradizione e la propria identità.
Riteniamo che le frammentazioni si porranno a lungo termine, ma bisogna convincersi che non è il tempo del settarismo e dei veti incrociati, degli uni e degli altri. Dobbiamo essere responsabili e consapevoli che la costituzione di un fronte comune in questo momento particolare è certamente un’idea molto potente per il raggiungimento di un obiettivo superiore, che ci siamo prefissati e che consiste nel rimettere ordine ridando alla politica una supremazia sull’economia, quindi, un processo inverso a quello globale in atto che sta portando verso una limitazione delle democrazie e delle sovranità popolari.
Come si può realizzare una netta svolta in controtendenza a tutto ciò?
I pilastri della nostra azione sono fondati su una costante armonia di valori che vanno dalla difesa delle identità e dei confini nazionali; alla difesa dei diritti acquisiti in materia di tutela della vita in tutte le sue forme dalla nascita alla morte naturale; dalla difesa del creato, dell’ambiente, del territorio, ad un modello di società basato sui cardini della civiltà greco-romano-cristiana, fino alla tutela del diritto al lavoro come strumento di emancipazione individuale e di vera libertà.
Al centro di questo cammino, dunque, non c’è più l’uomo singolo, l’individuo con le sue aspettative. Ci sono le comunità e l’insieme delle esigenze collettive che danno avvio ad una molteplice funzione di azioni coordinate. La conoscenza, il merito, la sussidiarietà e la solidarietà sono principi sui quali vogliamo erigere la nostra azione. Una risposta plurale e spirituale, alternativa al tentativo di appiattimento, di omologazione e di livellamento globale.
Dalla crisi in atto, all’insegna del più strisciante relativismo etico, le società rischiano di sprofondare verso il punto piu basso della storia del genere umano. Verso l’autodistruzione.
Noi invece vogliamo ben precisare le differenze che ci qualificano al cospetto di altri promulgatori di formule e teorie generatrici del kaos, da fantomatici manifesti senza struttura e senza radici, da azioni promiscue con le forze della sinistra post ideologizzata e non, magari sinistre radical chic, con conseguente decadimento per gli uni e gli altri.
In assenza di grandi spinte popolari che si autodeterminano partendo dal basso, isolate iniziative rischiano di generare ulteriore disordine e confusione. Per questo motivo nel nostro voler andare oltre, ambiamo al compito superiore di contribuire al progresso sociale mantenendoci al passo con la contemporaneità ma senza “storture” ideologiche e implicazioni dannose per la nostra missione che si tramanda di “padre in figlio”, mantenendo un ideale processo di rigenerazione spirituale che si fonda sulla conoscenza, sul rispetto della nostra storia, sul coraggio di proporre soluzioni, nuovi percorsi ma incentrati su un buon impianto progettuale e nel solco della Tradizione alla quale ci siamo già poc’anzi richiamati, in un preciso recinto che rappresenta un confine ma non uno steccato o una limitazione.
Quanto fin ora enunciato costituisce parte dei presupposti che animano la nostra azione.
Le nostre tesi vanno dunque ben al di là della riproposizione delle vecchie formule destra/sinistra, ma nel doveroso percorso di chiarezza e coerenza che ci contraddistingue, non ci arroghiamo la presunzione di mettere in discussione dottrine e metodi perché diverremmo strumento inconsapevole di ulteriore confusione come è successo ad altri, con il fondato rischio di rafforzare il fronte opposto e con la conseguenza inevitabile – quanto mai auspicata – di una clamorosa sconfitta delle nostre idee e dei nostri valori, dei quali siamo, gelosi custodi.
Giovanni De Luca
Riccardo Rodelli
Federica De Benedetto
Leonardo Calò
Domenico Bitonto