LECCE – L’Associazione “Bambini Detav” è un’associazione di volontariato che vuole garantire con il suo operato un supporto ai bambini che soffrono di “disturbi dell’età evolutiva“, il diritto di essere curati il più velocemente possibile, senza far passare una notevole quantità di tempo che può rivelarsi preziosissimo, questo purtroppo spesso e volentieri accade in strutture pediatriche sia convenzionate che ospedaliere. Dove i bambini, che vengono sottoposti a visita neuropsichiatrica infantile, gli viene diagnosticato patologie che fanno parte dei disturbi dell’età evolutiva, sono costretti ad aspettare dai sei mesi ad un anno (a volte di più), per sottoporsi alle terapie.
Tale diritto gli viene offerto grazie ad un team di medici e terapisti che in forma del tutto volontaria e di grande spirito di solidarietà, effettuano le proprie prestazioni volontariamente ai bambini che sono costretti ad aspettare le lunghe liste di attesa.
Tale servizio e principalmente rivolto ha bambini di famiglie indigenti che non possono permettersi di sottoporre il figlio/a a terapie in forma privata (a pagamento).
In un secondo momento, finite le priorità date ai bambini di famiglie in stato di indigenza, che avranno cura di documentare la loro situazione economica, verrà espletato il servizio terapeutico anche a bambini/e non di famiglie indigenti ma che si trovano anche loro in lista di attesa.
L’Associazione è affiliata a Salento Rinasce.
“Questi bambini – dice Simone Luperto, Presidente dell’associazione – sono stati dimenticati dalla Sanità, negando loro il diritto di essere curati nei tempi necessari, infatti il ritardo delle cure provoca delle conseguenze quasi irreparabili.
Dico dimenticati perché ha causa delle innumerevoli richieste di bambini che necessitano non vengono presi provvedimenti necessari per soddisfare le esigenze. Inoltre le lunghe liste d’attesa fanno attendere per un trattamento urgente dai 6 mesi all’anno, pertanto chi ha la possibilità economica può sopperire, ma chi non se lo può permettere non ha altre via d’uscita”.