LECCE – Prosegue con 3 prime nazionali il secondo week-end di Open Dance – Il cantiere della nuova danza, la rassegna dedicata al teatro-danza e alla danza contemporanea organizzata da Koreja col sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Puglia Assessorato Industria Turistica e Culturale e con il contributo del Teatro Pubblico Pugliese.
Venerdì 20 ottobre ore 20.45 atteso appuntamento con ENTITIES – THEATER OF GESTURES, la performance di Mirko Guido coreografo e danzatore freelance di origini salentine che vive a Stoccolma. In scena una travolgente esperienza percettiva che proietta lo spettatore in uno spazio trascendentale in un incessante crescendo di input sensoriali. Tre danzatori plasmano forme e movimenti che sono gesti e fugaci re-interpretazioni reali e fittizie di sé stessi. Il progetto Entities nasce con l’obiettivo di esplorare il tema della Percezione, attraverso l’analisi della relazione che intercorre tra lo spettatore e le sensazioni somatiche e cinestetiche prodotte da un evento.
Ancora 2 prime nazionali sabato 21 ottobre: tra foyer e sala teatro si alterneranno, a partire dalle 20.45, Gruppo VGA di Bari fondato dalle danz’autrici Alessia Lovreglio, Alessandra Gaeta, Claudia Gesmundo nel marzo 2017 con l’intento di esplorare attraverso il linguaggio del corpo nuovi processi creativi con video tecnologie site-specific, e la Compagnia Menhir con le coreografie di Giulio de Leo collaboratore di Virgilio Sieni e coordinatore de il College de La Biennale di Venezia Danza, come assistente alla direzione artistica dello stesso Sieni dal 2014 al 2016.
Appuntamento nel foyer di Koreja con ZONA 3 una performance che permette a tre differenti arti di interagire e mettere in discussione la parola corpo inteso come corpo artistico, come suono, come immagine. La zona 3 si raggiunge per deformare e formare corpi. Focus di quest’azione performativa è delineare tre differenti tematiche corporee sonore e visive all’unisono in una sospensione temporale. In un tempo, in un luogo e in uno spazio diverso dalla frenesia, nella zona 3 è possibile recuperare e trovare.
Tre diversi linguaggi, tre diverse cornici che creano un’unica deformazione visionaria per guardarsi dall’interno attraverso un occhio esterno.
A seguire RITUAL QUINTET_01, un’indagine sulla cultura della trance a partire dal Tarantismo, senza ambizioni archeologiche o vizi necrofili. Un’occasione per guardare alla danza come pratica collettiva di cura e protezione. Un lavoro che si esercita sulla ripetizione, la ciclicità, lo scuotimento, il tremore e la vibrazione come strumenti per spingere il danzatore e lo spettatore oltre l’orizzonte della crisi di presenza che ammorba gli individui e la collettività. Le percussioni di Pino Basile, artista legato alla danza e al circo contemporaneo e cinque danzatori mescolano culture, evocano luoghi rurali e metropolitani e generano una babele in cui fomenta il nuovo e germoglia il vecchio