LECCE – Lecce vanta un patrimonio monumentale che non a caso è oggetto di appassionata ammirazione da parte di ogni visitatore e soprattutto dei suoi stessi abitanti, ben consapevoli di vivere nel centro spirituale, culturale ed economico del Salento. È per questo, allora, che i nostri percorsi mirano a valorizzare ulteriormente la bellezza della città, sempre pronta ad offrire ulteriori sorprese ad ogni sguardo interessato. Riprendiamo, quindi, il nostro itinerario alla scoperta dei palazzi di Lecce, ricominciando dal cuore della città, cioè da piazza S. Oronzo, centro pulsante di attività e turismo dove, oltre alla colonna del Santo – protettore della città – e all’anfiteatro romano, contribuisce al valore artistico della piazza il Palazzo del Seggio, detto anche Sedile.
Fu costruito nel 1592 da Alessandro Saponaro, per ordine del sindaco Pier Mocenigo, oriundo veneziano, sul modello dei seggi napoletani. L’edificio fu eretto contiguo all’ex Chiesetta di S. Marco, già costruita nel 1543 dai Veneziani, con un magnifico portale ravvivato da un evidente leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia. Esso presenta una struttura architettonica elegante e leggera, propria della prima maniera del Barocco leccese.
I maestosi archi ogivali, le decorazioni, i fregi, la balaustra, la classica cornice della torre svelta e ariosa mostrano il progressivo influsso stilistico, realizzato su questo edificio severo e maestoso, in netto risalto e distacco dal resto delle costruzioni della piazza. In particolare, la struttura è a forma di quadrilatero ed è alleggerita dagli interventi plastici e geometrici eseguiti soprattutto sulle due facciate principali. È, inoltre, suddivisa in due piani, di cui quello inferiore con due mura – quello frontale e il lato sinistro che guarda verso l’anfiteatro – aperte da immensi archi ogivali e al piano superiore una loggia composta da tre archetti. Il gusto rinascimentale è richiamato dalla loggia a vista che orla l’edificio.
L’ampia sala interna del palazzo del Seggio è decorata con affreschi sulla vita di Carlo V e presenta sulla parte di fondo un grandioso camino e due accessi secondari. Caratteristici i pilastri angolari che inglobano la colonna, gli stemmi di Filippo III di Spagna e della città, nonché i trofei, le armature e le munizioni che qui venivano custodite. Inoltre, sul muro laterale, conserva un’epigrafe scritta in spagnolo che il re di Spagna, Carlo di Borbone, inviò alla città di Lecce nel 1744, per ringraziare i leccesi del dono offertogli (due caraffe con olio santo di S. Oronzo).
Originariamente il Sedile ospitava anche il prestigioso magazzino per le munizioni della città di Lecce e dopo essere stato sede del Municipio fino a 1851, fu destinato alla Guardia nazionale. A ridosso tra ’800 e ’900 fu sede del Museo Civico e successivamente ha ospitato l’Associazione della Stampa Salentina fino al 1953. Durante questo periodo, inoltre, l’opera, deturpata dal tempo, fu completamente restaurata.
Naturalmente il nostro percorso non può esaurirsi qui, perché notevoli sono ancora le opere da ammirare presso altri palazzi. Tale ricchezza monumentale conferma il fatto che Lecce oggi rappresenta un vero tesoro artistico che merita di essere esplorato ogni giorno, una ricchezza che lascia nell’animo e nella mente di chi osserva un’infinita gamma di gradevoli impressioni e di suggestivi ricordi che difficilmente potranno essere dimenticati.
Gionata Quarta