LECCE – È durata circa un’ora, dalle 12 alle 13, l’udienza al TAR di Lecce (tribunale amministrativo presieduto dal presidente Pasca), che ha visto la sfida tra avvocati che sostengono diverse tesi sull’applicazione dell’articolo 73 del testo unico sugli enti locali. Anatra zoppa o no? Resta ancora il dubbio sul destino della giunta Salvemini, ma nelle prossime 24 ore dovrebbe arrivare il responso. A nome della maggioranza si è presentato solo l’autorevole costituzionalista Luciani. Fritz Massa è impegnato a Roma per la fiducia sulla legge elettorale. Tutti presenti gli avvocati degli esclusi del centrodestra: Quinto, Garrisi, Montinaro, Mariano e Ancora. Tutti gli avvocati hanno parlato. L’avvocato Pietro Quinto ha chiesto la sospensiva, ma è stata respinta perché non è prevista da questo rito.
L’articolo 73 spiega che al sindaco eletto al secondo turno è attribuito il premio di maggioranza del 60 per cento, “a condizione che nel primo turno una lista o raggruppamento di liste non abbia conseguito la maggioranza di voti validi espressi nel medesimo turno”. Il centrodestra ha sfiorato il 53 per cento. Ma la Commissione elettorale ha spiegato che per “voti validi” devono intendersi quelli che derivano dalla somma dei due turni, spiazzando così tutti quelli che si attendevano un’interpretazione scontata. In altre parole, il presidente Maritati spiegò che i voti del ballottaggio e del primo turno potevano essere sommati, visto che nel secondo turno sotto al nome del sindaco compaiono anche le liste. Secondo la Commissione, il Testo Unico sugli enti locali non prevede l’anatra zoppa, perché un sindaco che vince ha il diritto di poter governare.
Diversa è la versione di chi, come il Ministero, ha attribuito la maggioranza dei consiglieri al centrodestra: i due segmenti non si possono unire, anche perché in molti hanno votato al primo turno per amicizia e stima nei confronti di un determinato consigliere e poi non sono tornati a votare per scegliere il sindaco. In altre parole, al primo turno si scelgono i consiglieri e la gente affluisce più copiosa al voto per ragioni diverse, al secondo turno il destino del sindaco può interessare poco una vasta parte degli elettori. Quindi, nel primo turno si scelgono i consiglieri, al secondo, eventuale, solo il sindaco. Due interpretazioni a confronto: vedremo quale è quella giusta secondo il Tar di Lecce. La questione è chiaro, però, che si trascinerà fino al Consiglio di Stato.
Garcin