LECCE – “Non mi piace che ci siano leader autoproclamati che continuano a comportarsi in maniera così altezzosa, dimenticando che senza di noi oggi non se la giocherebbero al Tar”. Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare, ricorda che i movimenti che non hanno eletto consiglieri rappresentano il 6,5 per cento dei voti totali, “che non è poco”. Puglia Popolare ribadisce il suo atteggiamento di correttezza e trasparenza, ma chiede che si volti pagina nel centrodestra. Mauro Giliberti, che è all’estero per lavoro, assicura con un messaggio che convocherà gli stati generali del centrodestra in modo inclusivo e aperto. Eppure, Mazzei chiarisce che l’ex candidato sindaco ha commesso degli errori: “Forse un atteggiamento di sudditanza nei confronti dei big, che lo ha fatto rimanere immobile”.
“Si sono dimenticati di movimenti seri, che hanno portato 90 candidati. Non subiremo più scelte dall’alto. In futuro non ci faremo imporre candidati. Svista o malafede?”- tuona Antonio Lamosa. Il vecchio centrodestra a Lecce non c’è più: se qualcuno pensa di riproporre il vecchio schieramento con facilità, è un illuso. “Io non credo alle dimenticanze: è arroganza – attacca Gigi Valente, segretario cittadino di Puglia Popolare – Inoltre, non dovrebbe essere Gabellone a convocare la riunione, ma Giliberti, che oggi cerca di recuperare. Non mi meraviglio se domani l’anatra zoppa sarà a destra. Con questa spocchia non possiamo stare insieme”.
Alla fine i movimenti non invitati alla riunione di ieri (con i consiglieri eletti e “congelati”) hanno siglato un documento tagliente. “Il Tavolo delle liste e dei candidati riuniti oggi 17 ottobre 2017, nella sede di Puglia Popolare in via Di Pettorano, ha condiviso la ferma condanna dei metodi elitari che alcuni esponenti del centro destra leccese continuano ad adottare nei confronti delle liste e dei partiti che hanno lealmente sostenuto la candidatura a sindaco di Mauro Giliberti. Basti pensare che dal 25 giugno scorso, data del ballottaggio, ad oggi nessun tavolo di coalizione è stato mai convocato. Si è solo pensato a riunire ipotetici eletti, frutto di una maggioranza al primo turno, raggiunta anche grazie alle forze politiche che sono rimaste escluse dal Consiglio Comunale, ma rammentiamo hanno contribuito in maniera determinante alla possibilità di vantare un diritto di tribuna maggioritaria con i propri consensi.
Sposiamo pienamente l’idea della necessità di riunire tutto il centrodestra leccese in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, ma ciò deve avvenire nel rispetto della dignità e rappresentanza di tutte le componenti in campo. È finita l’era del “leaderismo leccese” e nessuno può arrogarsi diritti e prerogative che spetterebbero solo al candidato Sindaco Mauro Giliberti, anche lui reo di non aver preso iniziativa per una sudditanza non più tollerabile.
Pertanto, prima di una convocazione degli stati generali del Centrodestra occorre un incontro politico tra tutti i segretari dei partiti e i rappresentanti delle varie liste in cui chiarire metodi, intenti e scelte da compiere, convocato ovviamente da Mauro Giliberti. Perseverare con atteggiamenti di chiusura non giova a nessuno. Il futuro politico di Lecce va affidato a tutti coloro che vorranno spendersi nell’interesse dei cittadini senza prevaricazioni. Se ciò non dovesse avvenire ognuno dovrà assumersi la responsabilità delle possibili conseguenze.
NOI CI SIAMO E CI SAREMO!”
Garcin