LECCE – L’opposizione di centrodestra chiede a Salvemini di fare un passo indietro sul project financing relativo all’efficientamento energetico con i fondi che la Regione Puglia ha stanziato in favore dei comuni. “Non è stato fatto un avviso pubblico per tempo, impedendo agli imprenditori locali di partecipare, per scoprire che un raggruppamento di imprese baresi realizza il progetto con il Comune di Lecce. Perché si è privilegiato questo soggetto barese e non si è fatto un avviso pubblico per aprirsi ad altre offerte di partenariato privato? Come hanno fatto a conoscere questa opportunità, se non è stata diffusa?”- si chiedono i consiglieri. Nel mirino finisce il promotore di questa delibera di giunta, l’assessore alla Trasparenza, Alessandro Delli Noci. “Tutto silente per 60 giorni finché non spunta un’Ati di Bari, dietro la società ci sarebbe un personaggio politico del Pd – spiega il capogruppo Bernardo Monticelli Cuggiò – Chiediamo la revoca di questa delibera di giunta: ci sono tanti imprenditori locali che avrebbero potuto partecipare a questo partenariato pubblico – privato”. I consiglieri stigmatizzano l’assenza di un bando e l’improvvisa accettazione della proposta del gruppo Ariete. La Regione ha messo a disposizione 5 milioni per tre interventi di efficientamento su immobili comunali.
Il bando regionale è rivolto agli enti pubblici come il Comune e si può fare aiutandosi con il privato (partenariato), che mette il dieci per cento di risorse. “Se attivo la procedura pubblico-privato io dovrei interpellare tutti con un bando per una questione di trasparenza – tuona Paolo Perrone, capogruppo di Direzione Italia – L’assessore alla Trasparenza in questo caso è stato poco trasparente. Io avrei avvisato i privati che c’era da fare un intervento di efficientamento energetico su Erp e su Palazzo Carafa per sapere se ci sono imprenditori interessati”. “Non è un problema di legittimità, ma di metodo e trasparenza – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano, nella conferenza stampa convocata dall’opposizione, in mattinata, a Palazzo Carafa – Non viene data l’opportunità alle imprese locali di capire cosa succede e se intervenire”. Chiediamo revoca della delibera e lo sblocco del termine – insiste Gaetano Messuti (gruppo misto) – Si distorce il mercato in questo modo”. I dubbi e la puzza di bruciato aumentano, secondo i consiglieri di opposizione, anche perché “un componente barese del soggetto privato è esponente politico ed ex sindaco del centrosinistra”.