“Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù”, così si presenta a noi Madre Teresa (1910-1997), la madre dei poveri, di minuta conformazione, di travolgente forza, di salda fede, avvolta nel suo sari bianco con la striscia blu, distintivo delle Missionarie della Carità.
La Compagnia teatrale ‘Santa Maria delle Grazie’ di Squinzano racconta la storia di questa esile donna, espressione dei valori più autentici della fede cristiana, un’intera esistenza donata ai “più poveri tra i poveri”. Premio Nobel per la Pace nel 1979.
Quanta grandezza in una donna così piccola, dal viso solcato dalle rughe! Quanta bellezza!
Questa è la storia raccontata nel musical, tratta dal testo di Michele Paulicelli: i colori e il calore dell’arte per descrivere il percorso che l’ha resa Santa.
Siamo a Calcutta, dove Madre Teresa incontra gli ultimi, i poveri, i moribondi, i derelitti, restituendo loro dignità. Emerge la fragilità di Madre Teresa, soprattutto di fronte ai poteri forti, mossi unicamente dal motore del profitto: una fragilità che si trasforma in testimonianza ‘politicamente scorretta’, d’amore senza condizioni per gli abbandonati. Nel volto dell’uomo e della donna sofferente ai bordi dei marciapiedi riconosce il volto di Gesù.
La compagnia propone un testo particolare, utilizzando un escamotage. Un giornalista, miscredente, chiede di incontrare Madre Teresa, semplicemente per raccontarla sulle grandi testate giornalistiche. La trama è articolata, segnata da colpi di scena. L’incontro diretto non ci sarà mai, ma accadrà un evento inaspettato, la conversione del giornalista, che lo trasformerà in una “matita di Dio”.
Canto e musica accompagnano il racconto della sua esperienza religiosa e spirituale. Non solo, anche la forza travolgente della danza esprime in tutta la sua intensità questo slancio verso la santità.
Per tracciare il progetto di Dio non è necessario il colore della notarietà, della fama, del successo. Tutti i colori, anche i più insignificanti, offrono sfumature sorprendenti, per dare risalto al rosso, il colore del cuore, dell’ amore, della donazione.
In un mondo sempre in corsa, frequentemente scandito dalla fretta, dalla competizione, dalla velocità, dagli impegni che non lasciano spazio alle autentiche relazioni umane, ai contatti risolti in un messaggio breve, spesso freddo attraverso i vari social, la donazione del proprio tempo richiede un atto di coraggio: rinunciare all’ individualismo per connettersi con l’altro. La connessione può avvenire con canali di trasmissione diversi per veicolare sentimenti, passioni, emozioni, per ‘contagiare’ il cuore dell’uomo.
La compagnia ‘Santa Maria delle Grazie’ ha fuso insieme la potenza espressiva delle varie forme artistiche, recitazione, canto, danza, per dar voce e colore alla “Matita di Dio”.
Questa compagnia è costituita da un gruppo di giovani in azione della parrocchia ‘Santa Maria delle Grazie’ di Squinzano, custodita dai frati minori.
Tale iniziativa guidata da Fernando Leone e Anna Rollo, nasce nel 2016, anno in cui Madre Teresa di Calcutta viene proclamata Santa da Papa Francesco.
Il gruppo non è costituito da attori, cantanti e ballerini professionisti, ma da ‘appassionati’ che hanno deciso di mettere in scena uno spettacolo completamente dal vivo per raccontare questa piccola grande donna, che ha segnato il nostro tempo.
Gli attori sono Cristian Carparelli e Roberta Giordano, le voci Anna Rollo, Angela Garzia, Nico Maggio, Michele Marullo e Giovanni Cassano, il corpo di ballo diretto dalla maestra Gabriella Maggio. Numerose e non meno importanti sono le entusiaste comparse.
Lo spettacolo è gratuito, senza scopo di lucro, con raccolta di fondi per beneficenza.
Oggi 20 ottobre, il musical si terrà presso la Parrocchia Maria SS. Assunta di Trepuzzi, alle ore 19,30.
A novembre sarà messo in scena per la raccolta fondi destinati all’associazione ALR- associazione Lorenzo Risolo, che porta avanti ‘iniziative per la cura dei tumori infantili e in favore delle famiglie che affrontano questo difficile percorso, offrendo loro aiuto diretto e il sostegno economico necessario ad affrontare viaggi e permanenze’. Supporta il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale “G. Panico” di Tricase, sostenendo i medici nell’aggiornamento scientifico e collaborando con l’Associazione Volontari Ospedalieri per l’umanizzazione del reparto.
Ognuno di noi può: “Io non penso di avere delle qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. E’ opera Sua. Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata” (Madre Teresa di Calcutta, santa).
Flavia Carlino