di Gaetano Gorgoni
LECCE – Alcuni amici lo hanno incontrato ai cantieri Koreja, gli altri (Udc e Andare Oltre) hanno cenato con lui al Bacaro, nella riservatissima saletta superiore: Michele Emiliano serra le file. Ci sono due importanti battaglie da superare: quella per la segreteria provinciale e quella per la sopravvivenza della giunta leccese di centrosinistra. Due appuntamenti importanti per avere più forza alle elezioni politiche. Ma tra i suoi c’è stato più di qualche mal di pancia e anche i dalemiani come Abaterusso ormai sono andati per la loro strada. Il presidente della Puglia ha incontrato Alessandro Delli Noci (al Bacaro insieme a Ruggeri, Nuzzaci e Pippi Mellone), probabilmente per discutere della situazione leccese, ma anche di elezioni politiche. L’alleanza tra l’ex assessore della giunta Perrone e Salvemini (che ha portato a espugnare un Comune per 20 anni nelle mani della destra) è stata benedetta da Emiliano e sostenuta anche dal suo dirigente, l’ex rettore Laforgia, che ora ha la moglie in giunta.
Sul piano legale, per scongiurare l’anatra zoppa, c’è il tentativo della sospensiva al Tar, altrimenti il sindaco leccese resta in minoranza, anche se le speranze di spuntarla davanti ai giudici sono poche. La linea dei giudici amministrativi è chiara: anche sul caso Avezzano si sono espressi allo stesso modo. Ma si può pure giocare la carta dell’avvicinamento di alcuni consiglieri del centrodestra. Ce ne sono tre pronti a passare col centrosinistra. Ieri, nella riservata cena col presidente della Regione Puglia, si è fatto vedere per un saluto anche Aldo Aloisi. C’erano pure gli amici socialisti. Una serata dedicata alle alleanze e alle amicizie trasversali.
C’era il braccio destro Claudio Stefanazzi, che, secondo alcuni, sarebbe pronto a scendere in campo alle politiche, e Biagio Marzo, membro del collegio degli esperti, socialista e amico del presidente. Conquistare la segreteria leccese non sarà facile per il governatore. Alle primarie aperte aveva perfino il sostegno di un sindaco dal passato nettamente di destra: Pippi Mellone. Ma ora per la segreteria provinciale la partita si gioca con i delegati interni all’Assemblea Pd. La battaglia leccese del 22 sarà importante: ci sono ben 15 delegati. Emiliano ha bisogno che i big come Sergio Signore, che ieri ha cenato con lui, gli diano una mano per sostenere la corsa di Minerva contro Morciano. Poi, c’è la questione delle elezioni politiche, dove Ruggeri ha bloccato (per ora) l’ingresso di Fitto nel suo partito e riflette sulla possibilità di correre col listone civico che vorrebbe tirare su Emiliano. Tra i nodi da sciogliere anche quello di un’eventuale candidatura parlamentare dell’attuale vicesindaco (anche se per ora è poco probabile che scenda in campo). Le riunioni trasversali vanno avanti, anzi, visto che coinvolgono Delli Noci e Mellone, vanno oltre.