PUGLIA – Quando parliamo della Battaglia di Canne, il pensiero corre subito allo scontro del 2 agosto 216 a.C. quando i Cartaginesi, agli ordini di Annibale, sconfissero duramente le legioni romane. Tuttavia l’antica cittadina sulle rive dell’Ofanto, di cui si possono oggi visitare le vestigia fra Barletta e San Ferdinando di Puglia, fu nuovamente teatro di un duro scontro più di mille anni dopo, esattamente nel 1018, ma procediamo con ordine.
Esasperati dal duro governo bizantino, i cittadini di Bari insorgono sotto la guida del capitano Melo e di suo cognato Datto. Avuta notizia di quanto sta accadendo, l’imperatore di Bisanzio nomina un nuovo catapano: Basilio Bagiano, che subito si imbarca per la Puglia alla testa di un ingente esercito e, giunto nei pressi di Bari, la pone subito sotto assedio. I Baresi, terrorizzati dalle armate bizantine, tornano sui loro passi e si offrono di consegnare Melo nelle mani del Bagiano, tuttavia il capitano, avuto sentore di quanto sta accadendo, fugge ad Ascoli Satriano insieme al cognato, mentre la consorte Maralda ed il figlio Argiro vengono dati nelle mani del catapano ed inviati a Costantinopoli. Melo si reca prima a Benevento, quindi a Salerno ed infine a Capua per chiedere ai signori longobardi di quei principati un aiuto militare contro i Bizantini.
Alcune fonti riferiscono che proprio alla corte di Pandolfo di Capua, nel 1016, Melo incontra alcuni aitanti guerrieri normanni: Gilberto Drengot ed i suoi quattro fratelli Rainulfo, Asclettino, Osmondo e Rodolfo. Secondo altre fonti li avrebbe incontrati durante un pellegrinaggio al Santuario di San Michele sul Gargano. Dopo aver convinto i fratelli a prestargli aiuto, Melo raduna gli altri ribelli fuggiti e si pone alla testa del nuovo esercito, dirigendosi contro le armate bizantine guidate dal nuovo catapano, Leone Tornicio, che affronta il 22 giugno 1017 e le sbaraglia. Adirato per la pessima figura di Leone, l’Imperatore di Costantinopoli, Basilio II, lo sostituisce con Basilio Boiannes.
Giunto in Puglia il nuovo catapano riceve l’appoggio di diversi signori filo bizantini ma anch’egli viene sconfitto dalle armate di Melo che, tra l’altro, sobilla altre città pugliesi contro l’imperatore e fra queste Trani, i cui ribelli vengono spietatamente uccisi senza alcuna pietà dal comandante della guarnigione, Ligorio Tiperita. Intanto i principi longobardi, spaventati dall’ascesa di Melo, gli tolgono l’appoggio, in compenso gli alleati normanni fanno arrivare dalla Normandia diversi contingenti di guerrieri, sollecitati anche dal pontefice. Si giunge così allo scontro finale.
Ottobre 1018, i due eserciti giungono a contatto nei pressi di Canne. Non abbiamo notizia circa l’entità reale delle forze in campo, tuttavia le armate di Boiannes hanno un netto vantaggio numerico e la loro ossatura è costituita dai temibili fanti russi. Nonostante il valore dimostrato dai Normanni, l’urto delle forze bizantine è micidiale su quelle ribelli. Dei 3 mila guerrieri normanni impiegati nello scontro ne sopravvivono soltanto 500.
Dopo la battaglia Melo fugge in Germania alla corte di Enrico II mentre il Boiannes convince i principi longobardi a consegnargli Datto che, fatto prigioniero, viene ricondotto a Bari il 15 giugno del 1019 in groppa ad un asino. Quindi viene rinchiuso in una botte e successivamente immerso nel mare. Melo intanto muore in Germania dopo poche settimane e non partecipa alla spedizione organizzata da Enrico II in Puglia. Nonostante l’esito negativo della battaglia, però, i Normanni non abbandoneranno più il sud d’Italia e nel volgere di pochi decenni ne diventeranno gli indiscussi padroni.
Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena. Ha conseguito il Diploma Universitario in Scienze Strategiche presso l’Università di Modena e Reggio.