F.Oli.
CASARANO (Lecce) – Niente sconti per la maestra di 64 anni di una scuola elementare di Casarano accusata di maltrattamenti ai danni di alcuni alunni sospesa per sei mesi. Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, giudici Anna Paola Capano, Maria Pia Verderosa) ha confermato la misura interdittiva rigettando il ricorso della difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Bellisario. Il legale della maestra aveva chiesto l’annullamento della misura puntando sull’assenza di riscontri chiari e oggettivi alle dichiarazioni acquisite a sommarie informazioni dai carabinieri. La difesa ha rimarcato anche la mancanza del requisito dell’attualità delle accuse in virtù del trasferimento della maestra dalla classe in cui si sarebbero consumati gli abusi. In subordine, l’avvocato Bellisario aveva sollecitato una riduzione della sospensione a tre mesi. Le motivazioni del Riesame verranno depositate nelle prossime settimane.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Casarano. I militari hanno raccolto la denuncia di una madre (assistita dall’avvocato Mauro Marzano). La donna ha raccontato i presunti abusi subìti dal figlio portatore di protesi acustica. L’episodio non si sarebbe rivelato un caso isolato. In rapida successione sarebbe emersa una sequela di altri fatti; spintoni, strattonamenti, un’alunna ferita con l’anello, punizioni rigide e severe tanto da instaurare un clima di terrore in classe e in alcuni alunni difficoltà persino a ritornare a scuola. Da qui l’apertura di un fascicolo e la richiesta del pubblico ministero Maria Rosaria Micucci di sospensione dall’attività di insegnamento della maestra subordinato ad un interrogatorio dell’indagata.
Davanti al gip Edoardo D’Ambrosio, la docente negò qualsiasi addebito difendendo ad oltranza la propria correttezza e onorabilità mai intaccata da polemiche o procedimenti disciplinari in oltre 40 anni di onorato servizio dietro una cattedra. Il gip, però, dispose la misura interdittiva passata al vaglio anche del Tribunale del Riesame. La vicenda, però, finirà con ogni probabilità in Cassazione.