F.Oli.
LECCE – Cinque medici (quattro in servizio presso il pronto soccorso, un quinto nel reparto di neurologia dell’ospedale “Vito Fazzi”) indagati con l’accusa di omicidio colposo per la morte dell’avvocato leccese Vito Mormando. Il pubblico ministero Francesca Miglietta ha proceduto con l’identificazione dei camici bianchi che hanno tenuto in cura il professionista di 78 deceduto sabato pomeriggio dopo una lunga odissea durata otto ore tra ricoveri, accertamenti ed esami. L’avviso notificato ai medici è un atto a garanzia di chi lo ha ricevuto perché consente di prendere parte attraverso i propri consulenti alle fasi iniziali ed esplorative dell’indagine. Come primo passo il magistrato inquirente ha disposto l’autopsia sul corpo dell’avvocato prevista per giovedì e affidata al medico legale Roberto Vaglio.
L’indagine è stata avviata dopo la denuncia sporta dal figlio di Mormando, avvocato anch’egli, in cui si chiede di fare piena luce sulle cause e le presunte responsabilità sul decesso del padre. L’odissea per l’anziano avvocato è iniziata sabato mattina quando Normando, dopo un consulto con il proprio medico, ha raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale leccese per sottoporsi ad alcuni accertamenti. Gli esami si sono protratti fino al tardo pomeriggio quando le condizioni di salute del paziente si sarebbero aggravate fino all’inatteso decesso. Per i dirigenti del nosocomio salentino, l’avvocato sarebbe arrivato in ospedale in condizioni già critiche e con un quadro clinico abbondantemente compromesso.
Sarà ora l’autopsia e i successivi accertamenti che la Procura intenderà disporre a fare chiarezza su questo presunto caso di malasanità. Mormando era molto conosciuto nel mondo dell’avvocatura leccese per gli oltre cinquant’anni di professione svolta con dedizione e professionalità. Il nome dell’avvocato è legato anche ai diversi incarichi ricoperti nel tempo all’interno della Figc. Cordoglio e vicinanza è stata espressa anche dallo stesso Presidente Carlo Tavecchio che, con una nota, ha ricordato come “il calcio italiano perde una figura di grande spessore, una persona seria che amava questo sport per il quale ha contribuito ad aggiornarne le normative federali”.