F.Oli.
SPECCHIA (Lecce) – Sarà una perizia psichiatrica ad accertare l’effettiva capacità di intendere e di volere di L.M., il 17enne di Montesardo Salentino, al momento dell’omicidio della fidanzatina 16enne Noemi Durini. In mattinata, negli uffici della Procura dei Minori, il gip Ada Colluto, su richiesta del pubblico ministero Anna Carbonara, ha conferito incarico ai due psichiatri e psicologi Alessandro Zafferano e Maria Grazia Felline. I consulenti avranno 80 giorni per depositare le proprie relazioni. Saranno affiancati dai colleghi nominati dalla Procura: la psichiatra Mariangela Pascali e la psicologa Michela Francia; quelli di parte: Oronzo Greco, nominato dagli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe per conto dell’indagato; Roberto Catanesi e Ignazio Grattagliano, per la madre e la sorella della studentessa di Specchia (assistiti dall’avvocato Mario Blandolino) e Massimo Picozzi, per il padre di Noemi. Gli accertamenti scatteranno il 3 novembre. L’udienza è stata rinviata al prossimo 8 febbraio.
L.M., presente in aula, è accusato di omicidio volontario aggravato con premeditazione per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà. Gli esiti dell’accertamento (affidato a un pool di esperti) saranno fondamentali per concedere eventuali attenuanti all’omicida reo confesso che, agli inizi di novembre, sarà sentito in un incidente probatorio nel carcere minorile di Quartucciu (in Sardegna). Sullo stato psico-fisico del giovane è stata già da tempo depositata un’ampia documentazione sanitaria dalla difesa. L.M., nel solo mese di agosto, era stato sottoposto a tre tso.
L’omicidio di Noemi risale al 3 settembre scorso. Le dichiarazioni del ragazzo, dopo un lavoro andata avanti per circa dieci giorni da parte dei carabinieri di Specchia e dei colleghi del Nucleo investigativo, hanno consentito di chiudere il cerchio sulla scomparsa della ragazzina allontanatasi da casa e mai più rientrata. L.M., così come raccontato dallo stesso giovane, si presentò presso l’abitazione della fidanzata a bordo dell’auto di famiglia all’alba del 3 settembre. Subito dopo raggiunsero un appezzamento di campagna alla periferia di Castrignano del Capo dove il 17enne uccise Noemi con una coltellata per poi nascondere il cadavere sotto alcune pietre. Il giallo sulla scomparsa si concluse con l’epilogo più tragico nella tarda mattinata del 13 settembre con il ritrovamento del cadavere della studentessa.