CASARANO – L’ordinanza del sindaco Gianni Stefano è stata neutralizzata dal Tar: niente da fare per Pediatria. Eppure i ricoveri sono il doppio di quelli di Gallipoli e anche i posti letto Soko di più. L’Asl va avanti: è il terzo reparto che chiude. Si trasferisce tutto a Gallipoli o a Lecce. “La Regione Puglia sta portando avanti un piano di riordino ospedaliero basato su scelte di convenienza per appartenenza politica – inveisce il primo cittadino – Sui mezzi di comunicazione la Regione parla per bocca di Rusciti che, secondo quanto riportato anche dalla stampa di oggi, racconta delle bugie. È possibile che le notizie riportate non sempre rispondono alla piena verità, e per questo vogliamo accordare il beneficio del dubbio. Quando parlo di bugie, mi riferisco alle dichiarazioni riportate sulla stampa e attribuite a Rusciti, secondo cui il protocollo prevedeva una collaborazione tra Casarano Ospedale di base e Gallipoli di primo livello. Il tanto ormai famoso protocollo d’intesa, che allegherò al presente, perché tutti ne abbiano piena conoscenza, all’articolo uno prevedeva testualmente:
‘L’art. 2, comma 1 lett. b) del Regolamento Regionale di riordino della rete ospedaliera n. 7/2017 è modificato prevedendo tra gli Ospedali di I Livello: Ospedale Gallipoli – Casarano, organizzato sui due predetti plessi’
Altra bugia, cui faccio riferimento, è il mancato rispetto dei patti da parte del Sindaco di Casarano. A tale proposito l’articolo cinque del protocollo d’intesa testualmente prevedeva: A seguito della sottoscrizione del presente accordo, all’uopo autorizzata con Delibera di Giunta, il Comune di Casarano si impegna a rinunciare prontamente alla istanza di sospensiva proposta nel ricorso RG 590/2016, Sez. II, Tar Puglia – Bari, impegnandosi altresì a rinunciare al ricorso stesso a seguito del definitivo recepimento del presente accordo da parte della Giunta regionale’.
Noi caro Presidente Emiliano gli accordi li rispettiamo siamo sempre stati aperti al dialogo ed avevamo anche accettato un accordo di ospedale di primo livello organizzato su due plessi con Gallipoli. Noi non siamo quelli che furbescamente producono in giudizio un accordo non sottoscritto pur di ottenere una sospensiva che state utilizzando per smembrare in tutta fretta l’ospedale Francesco Ferrari di Casarano. Come da ordinanza TAR del 3 ottobre, noi vi abbiamo chiesto, così come riportato nelle motivazioni, di aspettare la decisione di merito appositamente fissata in tempi brevi al 20 gennaio prossimo. Non siamo stati noi a volere questo braccio di ferro, che forti dalla vostra posizione dominante, state cercando di fare valere per penalizzare il comprensorio di Casarano.
Il Comitato pro Ferrari ha organizzato domani mattina una grande manifestazione, dove i cittadini di un comprensorio intero, i rappresentati politici, le associazioni e tutte le componenti della società civile, senza distinzione di appartenenza politica, stanno portando avanti una battaglia di civiltà, di democrazia, di giustizia.
L’occupazione permanente attuata da tanti semplici cittadini non ha procurato alcuna interruzione di pubblico servizio anche se è il messaggio che artatamente qualcuno vuole fare passare, e di questo ci sono le prove.
Presidente Emiliano la invitiamo a partecipare alla manifestazione di domani per dare un segno tangibile di ascolto, un primo segno di partecipazione per il nostro territorio. Partecipazione che nelle carte del Suo piano di riordino viene tanto sbandierata ma che non è mai stata attivata e della quale nessuno si è accorto.
Non se ne sono accorti neanche tanti autorevoli consiglieri regionali e parlamentari, esponenti della Sua stessa parte politica e che per amore di verità e di giustizia si sono schierati indifesa dell’Ospedale di Casarano, e alcuni saranno presenti domani alla manifestazione.
Noi siamo sempre disponibili al dialogo perché non stiamo difendendo un campanile, non è la battaglia di uno o più Sindaci di appartenenza politica differente dalla Sua. Stiamo difendendo un nostro diritto, un ospedale che secondo il decreto ministeriale 70 è di primo livello, un ospedale secondo per importanza solo al Vito Fazzi di Lecce. Stiamo difendendo il diritto inviolabile alla salute dei cittadini del più vasto comprensorio della Provincia di Lecce”.