di Francesco Oliva
COLLEPASSO (Lecce) – Sono complessivamente sei gli indagati nell’inchiesta su un permesso di costruire e le successive varianti concesse al fratello del sindaco di Collepasso. Il sostituto procuratore Emilio Arnesano ha chiuso il fascicolo d’indagine in cui si contestano i reati di abuso d’ufficio e abusi edilizi. Sotto inchiesta sono finiti Vincenzo Menozzi, 53, di Collepasso, (fratello del sindaco); Fernando Montagna, 55, di Collepasso; Renato Del Piano, 50, di Racale, avvicendatisi nell’incarico di responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di Collepasso; Francesco De Prezzo, 28, di Collepasso; Rocco Antonio Sindaco, 56, di Collepasso, tecnici progettisti e direttore dei lavori; Daniele Greco, 61, di Lecce. L’indagine è stata avviata con un esposto in comune del consigliere di opposizione Salvatore Perrone e con due successivi esposti anonimi presentati in Procura.
Secondo le indagini, che si sono avvalse di una consulenza tecnica disposta dal pm, Menozzi avrebbe ottenuto permesso di costruire e successive varianti in corso d’opera in violazione di norme di legge e di regolamento. I fatti risalgono a maggio del 2015 quando Menozzi, stando a quanto ipotizzato nel capo d’imputazione, presenta al Comune di Collepasso richiesta per il rilascio di una pratica edilizia per la ristrutturazione e la realizzazione di servizi igienici di un rudere su un terreno agricolo sulla scorta di una proposta progettuale elaborata dal tecnico di fiducia, il geometra Francesco De Prezzo e accolta dall’architetto Fernando Montagna.
Seguendo l’ordine cronologico dei fatti si arriva al 17 dicembre sempre del 2015. Menozzi presenta istanza per il rilascio della pratica edilizia istruita e rilasciata quel giorno stesso. I tre permessi di costruire, secondo la Procura, tutti riferiti ad uno stesso corpo edilizio, sarebbero stati rilasciati nonostante una carenza dei dati conoscitivi del manufatto esistente; l’asservimento di terreni distanti dal lotto degli interventi e con una illecita (al momento solo presunta) istruttoria delle pratiche edilizie avviata dall’ufficio tecnico comunale. Da qui l’accusa di abuso d’ufficio per i sei indagati.
In tre, invece, rispondono di abusi edilizi. La contestazione viene mossa a Menozzi, De Prezzo e Sindaco. Si riferisce ad alcune opere (ritenute abusive) realizzate nella zona Vigne Vecchie in assenza di un valido permesso di costruire “illegittimo e illecito in quanto frutto di un accordo collusivo tra privati e pubblico ufficiale”. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Silvio Verri e Francesco Baldassarre. La difesa si ritiene sicura di poter chiarire la vicenda con l’eventuale apertura di un processo.