di F.Oli.
LECCE – Maltrattamenti in classe ai danni di alcuni alunni. Un professore di sostegno in servizio presso l’Istituto Tecnico Alberghiero “Columella” di Lecce è finito sotto processo. Sul banco degli imputati compare un 57enne, residente in un comune del circondario di Lecce. In giornata l’istruttoria davanti al giudice monocratico Bianca Maria Todaro è proseguita con l’ascolto di due mamme e di un’alunna. I presunti maltrattamenti (l’imputato si deve ritenere ovviamente innocente fino al terzo grado di giudizio), risalgono all’anno scolastico 2013-2014. L’insegnate aveva in affidamento un ragazzo sordomuto. Stando a quanto denunciato, le angherie si sarebbero consumate quando l’insegnante gestiva le ore di supplenza senza la compresenza del professore di riferimento.
Scappellotti, pizzicotti e non solo. In una circostanza un alunno sarebbe stato colpito con un calcio; un altro, invece, avrebbe riportato un taglio in testa. E il professore avrebbe “consigliato” al giovane allievo di non dire nulla in segreteria non appena avrebbe fatto ricorso alle cure mediche. I presunti maltrattamenti sono emersi non senza difficoltà. La scolaresca avrebbe deciso di rompere il silenzio a distanza di tempo. Per mesi il professore si sarebbe assicurato il silenzio degli alunni con aiutini nei compiti in classe anticipando le tracce.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Fiorino Ruggio, è sicura di poter dimostrare l’assoluta estraneità alle contestazioni del professore che ha dovuto gestire “una classe esuberante” e confida che il processo possa accertare con esattezza i ruoli e i fatti accaduti all’interno della scuola. Nell’udienza del 2 febbraio saranno sentiti altri otto alunni. Sono tre le parti civili, tra genitori e ragazzi, assistite dagli avvocati Angelo Vetrugno, Ivana Quarta e Giuseppe Minerva. Sul banco degli imputati rischiava di finire anche il vice preside per omessa denuncia poi prosciolto in sede di udienza preliminare.