F.Oli.
LEVERANO (Lecce) – Avrebbe costretto un avvocato e un suo vecchio socio nella gestione di un bar a ritirare le denunce e a rinunciare alle azioni civili avviate contro di lui minacciando incendi e danneggiamenti. Nella giornata di ieri, Bruno Guida, 41enne di Leverano, è stato condannato dal gup Carlo Cazzella a 2 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di tentata estorsione nel giudizio in abbreviato (a fronte di una richiesta di 3 anni sollecitata dal pubblico ministero di udienza e titolare delle indagini Massimiliano Carducci). L’indagine è stata avviata con una denuncia delle persone offese depositate in caserma.
L’intera vicenda ruota attorno alla gestione di un bar. Da qui si sarebbe innescata una sequela di minacce, intimidazioni e danneggiamenti. Guida avrebbe minacciato l’avvocato avvocato (che li patrocinava nella causa per l’esecuzione forzata degli effetti cambiari emessi dallo stesso Guida) di incendiare lo studio se avesse intentato azioni legali contro i suoceri garanti degli effetti cambiari. In una circostanza, Guida sarebbe entrato nello studio della professionista senza appuntamento con il pretesto di cercare un avvocato del tutto estraneo allo studio. Ci sono poi le minacce e le intimidazioni.
Tra ottobre e febbraio del 2016. Infine, il tentativo dell’imputato di speronare l’auto dell’ex socio. Nel novembre del 2016 l’uomo venne anche arrestato. Due delle tre persone offese si erano costituite parte civile con l’avvocato Alessandra Taurino. L’imputato, invece, era difeso dall’avvocato Emanuele Giuseppe Leo.