“Esiste un Emiliano della Tap ed un Emiliano del Piano di Riordino: due versioni totalmente contrapposte di un presidente di Regione che usa la Partecipazione, i ricorsi e le sentenze come se fossero delle molle che si possono tirare o meno. Per la Tap sono due anni che fra ricorsi e contro ricorsi, fino all’ultima decisione della Consulta, prende tempo pur sapendo, da magistrato, che avrebbe avuto torto in ogni sede giudiziaria. Ma in nome di una fantomatica “partecipazione” ha aizzato piazze e folle contro la realizzazione del gasdotto perché il Governo non ha ascoltato e rispettato i territori, il Comune di Melendugno, in modo particolare.” Dichiara il presidente del gruppo di Direzione Italia, Ignazio Zullo.
Ma basta spostarsi di una 40 di chilometri e la difesa della Partecipazione cambia e così i cittadini di Casarano che oggi hanno protestato contro il declassamento del proprio ospedale previsto nel suo Piano di Riordino hanno vanno meno ascoltati di quelli di Melendugno.
Sempre cittadini salentini sono, ma per Emiliano se il Governo “renziano” vuole la Tap allora tutti in piazza a partecipare e ricorsi a go go; se è la sua Regione a chiudere un ospedale i cittadini devono restare in silenzio senza neppure aspettare il 20 febbraio quando il Tar si esprimerà nel merito del ricorso presentato dal sindaco di Casarano contro il declassamento. Davvero siamo arrivati a uno sdoppiamento di personalità per cui ogni giorno Emiliano fa tutto e il contrario di tutto”.