MELENDUGNO – L’urlo pacifico dei paladini degli ulivi si fa sentire ogni giorno nella speranza che arrivi alle orecchie di tutte le istituzioni, Stato in primis, a cui si sono sono rivolti per impedire il passaggio del gasdotto dal territorio di Melendugno con il conseguente deturpamento di uno dei luoghi più belli del Salento.
Ad oggi, a pagare il prezzo più caro sono stati gli alberi, alcuni dei quali secolari, espiantati o potati prima del tempo.
Per ribadire a gran voce la verma volontà di proseguire nella lotta contro Tap, oggi a Melendugno i manifestanti hanno organizzato un corteo pacifico cui hanno preso parte anche famiglie che sono accorse con i propri figli e i sindaci di Melendugno, Vernole, Martano e Zollino.
Il corteo è stato anche un pretesto per confrontarsi e raccontare le reciproche esperienze vissute dall’inizio di questa vicenda ad oggi e leggere alcuni brani tratti dal libro di fiabe “Tanto non lo fanno”, nato proprio all’ombra degli ulivi.
Sulla pagina sociale dei movimento No Tap si legge: “Lo Stato italiano persiste nel voler ignorare i suoi cittadini? Noi siamo sempre di più e non potete ignorare la nostra voce! Ci mettiamo la faccia, uno per uno, perché noi siamo nel giusto, stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra salute, il nostro territorio e non ci fermeremo!”
Un altro appuntamento importante, intanto è previsto per domani mattina a Lecce, dove presso Palazzo dei Celestini il presidente della Provincia, Antonio Gabellone ha convocato i primi cittadini per discutere del tratto italiano interessato dalla realizzazione del gasdotto.
Claudia Forcignanò
foto tratta dalla pagina Facebook “Movimento No Tap”