di Francesco Oliva
LECCE – Un nuovo caso di autolesionismo, di blue-whale in provincia di Lecce: il noto fenomeno nato sul web e che spinge gli adolescenti a compiere atti di violenza su se stessi fino al suicidio. La materia è delicata e sulla vicenda vige il massimo riserbo. Le scarne informazioni che filtrano portano ad una studentessa di 17 anni residente in un paese della provincia di Lecce che frequenta un istituto secondario di Lecce. Altri dettagli non verranno forniti per tutelare al massimo l’identità della giovane e della sua famiglia finita in un incubo e in una vicenda assolutamente triste e drammatica.
Il caso è finito all’attenzione della Procura dei Minori e la polizia postale, raccolta la segnalazione, ha avviato le indagini ed è al lavoro per fare chiarezza su tutta la storia ed accertare eventuali responsabilità. La vicenda è venuta alla luce qualche settimana. Fino ad allora la studentessa era rimasta in silenzio preferendo sottacere e non condividere con nessuno il suo segreto. Né con qualche famiglia nè con qualche compagno a scuola. Tutto è cominciato in chat. La ragazza ha provato a coinvolgere altri giovani; ad un’amica ha persino chiesto di farle da curatore manifestando la sua intenzione di entrare nel gioco e di misurarsi nelle sfide e di volersi sottoporre agli atti di autolesionismo. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve. Molto breve.
La studentessa ha lasciato sul web tracce dei suoi atti di autolesionismo: video mentre si taglia le braccia con una lametta, immagini delle ferite inflitte da sola. L’incubo, fortunatamente, si è interrotto quando la giovane ha deciso di fermarsi. Si è confidata con una insegnante cui ha riservato i segreti della sua esperienza facendo scattare la segnalazione alla polizia postale che ha poi avviato le indagini. Il caso inevitabilmente è finito all’attenzione della Procura dei Minori. E’ stata avviata un’istruttoria. La ragazza è seguita dai servizi sociali del territorio per verificare l’adeguatezza del contesto familiare e dei suoi genitori. Allo stato, infine, non si può escludere che la ragazza possa essere affidata ad un centro di Neuropsichiatria infantile.