di Gaetano Gorgoni
LECCE – Marti va via? Direzione Italia va avanti. Nominati i coordinatori cittadini, dopo quelli provinciali. Tra due mesi comincerà la stagione dei congressi democratici dei fittiani. “Non ho sentito Roberto dopo che è andato via” – spiega Gabellone. Ormai è tutto normale: da Delli Noci in poi, si va via senza salutare, senza troppi tentativo di convincere chi vuole andarsene a restare. È un terremoto continuo. Oggi, in conferenza stampa, convocata all’ultimo istante si mostrano i muscoli, composti da tanti fedelissimi amministratori. Si prova a tornare sui temi lanciando forti critiche a Michele Emiliano e accusando il governatore di cerchiobottismo sull’ambiente e sulla sanità (un po’ grillino e un po’ con il governo romano). Il presidente della Regione, secondo i fittiani, prende sempre tempo per non scegliere. Quello che brucia a livello locale, invece, è l’ennesimo abbandono. Ecco perché i fittiani mettono in mostra ancora i tanti amministratori su cui possono contare.
Dunque, il partito cerca di mettere le radici sul territorio. Ma c’è il rischio che un big porti via molti uomini. Le bacchettate a Roberto Marti non vengono lesinate nemmeno nella conferenza odierna, nonostante la diplomazia di Antonio Gabellone. “Si abbandona per una questione di postazioni, viste le elezioni alle porte”. Anche Paolo Perrone stigmatizza velatamente la scelta di Roberto Marti: “Un rappresentate del popolo, se fa scelte diverse rispetto a quelle con cui si era presentato, è chiaro che dipende dalla sua coscienza e dal giudizio che daranno gli elettori”. A parte le dichiarazioni di circostanza, ora bisogna capire come risponderà l’elettorato. Marti ha in pugno la seconda lista più votata a Lecce, Grande Lecce, e l’ex assessore Pasqualini. I conti si faranno dopo, quando si avranno certezze con l’anatra zoppa e nella corsa alle politiche in cui Fitto arriva con molti uomini in meno.