di Francesco Oliva
LECCE – E’ una torbida storia di presunte violenze, di rapporti extraconiugali e di legami burrascosi all’interno della stessa famiglia l’inchiesta con al centro la figura di un prete accusato di pedofilia su una ragazzina di neppure 14 anni. Nomi degli indagati e accuse vengono sdoganati per la prima volta con la richiesta di incidente probatorio avanzata dal sostituto procuratore Stefania Mininni e notificata nelle scorse ore dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Lecce. Gli indagati sono tre. Non solo il prete e la madre ma anche la nonna della ragazzina. Risponde di false informazioni fornite al pubblico ministero. Secondo investigatori e inquirenti, la donna non avrebbe raccontato la verità su una sospetta relazione tra la mamma della ragazzina e il sacerdote.
Nella richiesta di incidente probatorio vengono messe nero su bianco anche le accuse contestate alla madre della giovane: false informazioni al pubblico ministero e favoreggiamento per non aver denunciato i presunti abusi sessuali sulla figlia pur essendone a conoscenza. E poi c’è il principale indagato: un giovane sacerdote travolto da un’inchiesta che ha calamitato, inevitabilmente, l’attenzione dei media locali e nazionali. L’accusa è di violenza sessuale continuata aggravata. L’indagine è stata avviata con una denuncia raccolta da un familiare della minore e sarebbe maturata in un contesto familiare molto difficile e contraddistinto da un’accesa conflittualità. I genitori sono da tempo separati. Il padre ha incassato di recente una condanna. E in questo complesso contesto familiare si inserisce la figura del parroco. E’ da accertare il ruolo. Ha fornito supporto alla famiglia aiutando la bambina o si è trasformato in un orco in canonica approfittando della complessa situazione familiare?
Secondo il materiale finora acquisito, la ragazzina sarebbe stata violentata dal prete in canonica. Più episodi dallo scorso anno fino a giugno. Poi la denuncia e l’allontanamento della minore. Sono stati sequestrati i telefonini del sacerdote e della minore. Sono state eseguite perquisizioni e ispezioni in parrocchia per trovare riscontri al racconto della persona offesa nel frattempo trasferita in una struttura protetta. Le sue dichiarazioni sono state già acquisite. La giovane ha raccontato i presunti abusi, palpeggiamenti e violenze alla presenza di una psicologa. Per ben due volte. E il suo racconto è ora finito al vaglio degli inquirenti. Ora, però, la Procura intende blindare le dichiarazioni della persona offesa da utilizzare con l’eventuale apertura di un processo con un incidente probatorio su cui un gip dovrà ora fissare la data. Il sacerdote è assistito dagli avvocati Stefano De Francesco e Vittorio Vernaleone; la madre e la nonna della ragazzina dall’avvocato Francesco Cavallo. Il padre, come persona offesa, invece, è assistito dall’avvocato Benedetto Scippa