LECCE/SULMONA – Un meritato primo posto conquistato sabato 12 Novembre al Cinema-Teatro Pacifico di Sulmona in occasione del 35° Sulmona International Film Festival da “Cosa faccio nella vita?”.
Il documentario “Cosa faccio nella vita?” di M. De Pandis, F. Fusillo e G. Sfarra, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia d’Abruzzo, che ha vinto il premio come “Miglior Documentario”, é stato selezionato da una giuria di esperti e come motivazione che gli é valsa la vittoria, si legge: “Per l’urgenza e la vitalità di questo ritratto giovanile spudorato e sfacciato, che coglie lo spirito del tempo aderendo con sincerità e ironia ai bisogni dei protagonisti”.
Tutti d’accordo i membri della Giuria Short Film, composta da giovani critici cinematografici under 35: Valentina Ariete, Elisa Cuter, Attilio Palmieri, Rosario Aperti, Davide Stanzione; entusiasti i vincitori che hanno ricevuto il premio dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini e dal Presidente dell’associazione “Sulmonacinema”, Marco Maiorano e che sul palco si sono detti “soddisfatti e onorati del premio ricevuto e contenti del risultato raggiunto” sottolineando quanto per loro questo premio rappresenti una spinta ad andare avanti ed inseguire i propri sogni.
Un doveroso ringraziamento é stato rivolto al Direttore Didattico del CSC Daniele Segre, ai docenti, agli attori e alle famiglie.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Manuel De Pandis, uno dei registi, che rispondendo alle nostre domande, ha manifestato il suo entusiasmo e l’immensa voglia di proseguire lungo la strada intrapresa con sempre maggiore professionalità: “Sinceramente non ce l’aspettavamo. La partecipazione al Festival e la vittoria, è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Siamo molto contenti ed onorati del premio; una bella soddisfazione per noi tre autori, per la scuola e soprattutto per i tre protagonisti del film, che sono stati anche fin troppo disponibili nei nostri confronti, oltre che perfettamente a loro agio di fronte la camera.
È a loro che dedichiamo la nostra vittoria.”
“Cosa faccio nella vita?” narra la storia di Aldo, Nicolas e Andrea, tre ragazzi che abitano a nei quartieri popolari “Ferrovia”, “Le Vele”, “San Pio” e sognano una vita all’insegna dei soldi, degli eccessi e della fama.
“Ferrovia” è il luogo di stazionamento delle prostitute ed essendo vicino alla stazione, attira i senzatetto che si riparano all’ombra dei treni. Il quartiere 167B è denominato “Le Vele” per via dei grandi palazzi che lo caratterizzano e assieme al quartiere “San Pio” costituisce uno dei baluardi della periferia leccese.
Ambienti difficili dove crescere: luoghi in cui il bullismo, la droga e la microcriminalità sono all’ordine del giorno.
I registi hanno scelto di raccontare una fascia d’età ben precisa, quella dei vent’anni, momento di transizione in cui il senso di responsabilità e di indipendenza iniziano ad incombere: la ricerca di un lavoro, l’avvio o il proseguimento di un percorso di studi che, nel caso dei nostri protagonisti, si è interrotto troppo presto e ci si pone la fatidica domanda “E ora, cosa faccio nella vita?”.
Il documentario si interroga proprio su questo: il salto dall’adolescenza all’età adulta. La periferia di una grande città del sud Italia, specchio della crisi culturale e sociale che sta vivendo l’intero paese, ci è sembrata la scelta giusta per raccontare le difficoltà e le contraddizioni di questo delicatissimo passaggio esistenziale.
Aldo ha vent’anni anni e, fra i tre, è l’unico ad avere un sogno ben chiaro: diventare un rapper famoso per potersi realizzare e riscattare da una vita fatta di sacrifici. É arrivato in Italia dall’Albania con un barcone quando aveva pochi mesi di vita. Ha sempre vissuto con la madre che si è presa cura della famiglia perché il padre era in carcere. Il suo desiderio di fama, di soldi e di popolarità è la conseguenza di una vita passata a mantenere fin da piccolo la famiglia facendo il cameriere o arrangiandosi con altri lavoretti. Ha abbandonato la scuola nei primi anni delle superiori. Accortosi di avere una grande abilità nello scrivere testi, ha dedicato anima e cuore alla musica rap, investendo tempo e soldi in questa sua passione. Sogna di diventare un giorno un rapper famoso.
Nicolas ha diciannove anni e a differenza di Aldo non ha molta fiducia in sé stesso e nel futuro. Ha molti sogni, tutti diversi ed effimeri. Spazia dalla velleità di fare l’attore alla voglia di formare una band musicale, dalla fascinazione per il calcio al desiderio di fare lo chef. Nel farlo ha sempre trovato ostacoli, giustificazioni ed impedimenti, sprofondando ogni volta nell’apatia e nella rassegnazione dichiarandosi “una bacheca di fallimenti”. Continua a ripetere che se ne andrà dall’Italia, vorrebbe prendere il primo aereo e partire lontano da tutto. Dove, non lo sa.
Andrea ha vent’anni anni, è un ragazzo molto solare e strafottente. É sempre sicuro di sé e non appare quasi mai fragile, triste o deluso da qualcosa.
Nonostante abbia un bar di famiglia, aperto insieme a suo padre nel centro di Lecce da circa un anno, al pari degli altri due sogna la ricchezza facile e il lusso sfrenato, come i suoi miti musicali e del web. Vorrebbe evadere anche lui dall’Italia ed aprire una catena di bar per far fortuna all’estero, principalmente alle Canarie.
“Cosa faccio nella vita?” vuole raccontare l’estate di questi tre ragazzi. Tra interviste e momenti della loro quotidianità ci si immerge nella periferia leccese che fa da sfondo all’immaginario di Aldo, Nicolas e Andrea, in bilico perenne tra i loro sogni e la realtà che li circonda.
Il Salento, oltre ad essere una delle più belle location in Italia, é anche la terra di nascita di grandi professionisti e artisti a tutto tondo e la vittoria di “Cosa faccio nella vita?” ne é la conferma.
C.F.