di Gaetano Gorgoni
LECCE – Sono passati 10 anni da quando in pompa magna si annunciava una grande opera per il commercio leccese: lo spostamento della “Mediazione” (il mercato ortofrutticolo leccese così denominato) nella zona industriale, con il passaggio della ferrovia per i treni merce. “E’ una di quelle cose sulle quali si è stesa una coltre di silenzio – commenta Sandro Frisullo, che all’epoca era l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia – Prima che io lasciassi avevamo inserito lo spostamento nella zona industriale: mercato all’ingrosso, stoccaggio del freddo, ferrovia e interscambio. Un progetto importantissimo. Avevamo definito una posta finaziaria, che aveva bisogno di una forma di gestione in partnership pubblico e privato. Quella cosa si impantanò tra Camera di Commercio e Provincia di Lecce: poi non ebbi più responsabilità e in quel settore e non la seguì più. I fondi saranno stati spostati per altre misure”. Il guaio dell’Italia è che prima si fanno gli annunci e le passerelle e poi viene il resto. In questo caso sono andati persi milioni di euro con tutte le ricadute che potevano avere sul territorio e per l’indotto.
Grandi parole e grandi annunci, che ancora oggi si possono leggere sui giornali on-line dell’epoca. “La Camera di commercio di Lecce – dixit il presidente Alfredo Prete – vuole così porsi come soggetto promotore e programmatore di opere, sia nelle fasi preliminari di condivisione e di proposta di interventi strutturali, sia in quella di pianificazione e progettazione delle singole iniziative”. Ora che quei soldi sono perduti, come commenterebbe il presidente (che abbiamo contattato, ma che per vari impegni non ha potuto rispondere)? Il sogno di una piattaforma logistica dell’agroalimentare è naufragato e non ci sono responsabili? Cosa è successo, si può sapere dopo 10 anni?
“Sono indignato per quello che è accaduto – spiega Roberto Fatano, attuale presidente Laica – Tutti si lamentano sui giornali e chiedono più risorse per il sud, compreso il presidente della Camera di Commercio, ma poi, quando c’è l’occasione, riusciamo a perdere 10 milioni di euro, che anch’io mi ero attivato per far arrivare nel Salento, perché partecipai a una Commissione al Cipe, in qualità di rappresentante della conferenza Stato – Regioni”. Cliccando sul Google restano vecchi articoli colmi di annunci su questo fantomatico spostamento, su tutti i soldi che dovevano arrivare: un tragico esempio di come il Salento perde le sue occasioni migliori non sempre per colpa delle iniquità dei governi centrali. Forse è il tempo di una seria autocritica su tutte le occasioni perse.