di Leonardo Bianchi
LECCE – Perplessità e sospetti: l’iniziativa partita dai 13 sindaci, in primis da quello di Andrano, Mario Accoto, per avviare un dialogo costruttivo con il Ministero, Tap, Snam e altri soggetti interessati sulla questione ristori o investimenti aggiuntivi, sta creando non poche polemiche. Ci sono i dubbi di Carlo Salvemini, che chiedeva di affidare la mediazione alla Regione Puglia, che però ha deciso di non sedere al tavolo. Ci sono i sospetti degli esclusi e delle comunità che saranno attraversate dal gasdotto. Ci sono i sindaci che non partecipano, come Marco Potì, che accusa chi partecipa al tavolo ministeriale di voler svendere il territorio. Il sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, attacca i promotori dell’iniziativa coordinata dalla Provincia di Lecce: per lui c’è una corsa ad accaparrarsi la guida della vertenza non mettendo prima al centro i territori che saranno attraversati dal gasdotto. “Convocazione degli stati generali della salute e dell’ambiente con il titolo il ‘Salento non è in vendita’. Mi è stato riferito che si è trattato di un’organizzazione indetta in tutta fretta per questioni di opportunità politica – polemizza il primo cittadino di Lizzanello –
Quale?! Tanta la fretta che nessuno degli organizzatori (si legge siano Sindaci) ha sentito il bisogno di coinvolgere un territorio, quello di Lizzanello e Merine che viene interessato dall’attraversamento e che fino ad oggi si è istituzionalmente espresso con compostezza e coerenza contro il gasdotto. Opportunità politica, oltreché che correttezza istituzionale avrebbe dovuto portare gli organizzatori a coinvolgere innanzitutto i territori che sono in prima linea contro il gasdotto, perché subiscono sulla pelle il suo attraversamento. Al di là delle questioni ambientali “generali” decarbonizzazione di Cerano, Ilva, xylella, Trivelle che uniscono tutti, il tema centrale che allo stato sta dividendo il Salento è solo il gasdotto… e stiamo dando una pessima immagine di noi.
La corsa da parte di chiunque ad accaparrarsi la gestione della vertenza è scorretta
istituzionalmente, se esclude i territori interessati. Scorretto è chiunque accelera
senza partire da chi subisce l’attraversamento. Ritengo indispensabile in disparte le campagne mediatiche o le prove di forza, che i Sindaci dei territori interessati si incontrino su un terreno istituzionale, non contaminato da condizionamenti (siano essi di piazza o di governo) e condividano una linea comune. In tal senso invito i Sindaci dei comuni interessati direttamente dall’attraversamento ad un incontro presso la sede della Provincia di Lecce per fare il punto e rilanciare una linea condivisa”.
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