di Julia Pastore
NARDO’ – Paola Mita è la vicepresidente della Provincia di Lecce, con delega al Welfare e Politiche del lavoro: è la più suffragata del Salento con il risultato di 6342 al voto ponderato, ma prima aveva già ottenuto uno straordinario risultato nella sua città natale al fianco di Pippi Mellone, in rappresentanza di Forza Italia. Si è prestata anche a una candidatura di servizio alle Regionali prendendo 1157, in poco meno di 15 giorni nel 2015. Successivamente viene nominata commissario cittadino di Forza Italia (nel luglio 2015) e nelle amministrative del 2016 porta il partito alla vittoria delle amministrative. Oggi il suo è uno dei nomi in circolazione per la corsa al Parlamento. Nell’intervista che leggerete Paola Mita suggerisce gli ingredienti vincenti per riportare la gente alle urne: dare voce ai territori e alle donne.
Vicepresidente, la candideranno?
“Sono sempre stata al servizio di questo partito: se vorranno il mio aiuto, io mi metterò a disposizione, come ho fatto alle regionali del resto. Oggi, a Nardò, Forza Italia è diventata una realtà forte, dopo un difficile momento. L’alleanza con Pippi Mellone, sindaco che rappresenta una stagione nuova, in cui ho creduto fortemente, ha portato alla svolta la città: si è passati dalle parole ai fatti e il consenso è cresciuto. Abbiamo mandato a casa tutti quelli che da anni predicavano bene e razzolavano male”.
In questi giorni si è parlato di una possibile calata delle big vicine a Silvio Berlusconi nei collegi salentini, lei ci crede a queste indiscrezioni?
“Il presidente Silvio Berlusconi vuole vincere questa partita. Renzi ha sfasciato il paese con riforme scellerate. Per vincere bisogna dare voce ai territori, alle forze nuove e fresche che popolano questo partito e soprattutto a donne capaci. Sono sicuro che il presidente saprà fare le scelte giuste puntando su chi merita, ma soprattutto su chi ha la forza di mobilitare il territorio in una importante battaglia”.
Quindi lei appoggia l’idea di Pippi Mellone: nel collegio neretino un candidato che sia espressione del territorio?
“Esatto, questa è la formula migliore. Nardò è il paese più popoloso del Salento, dopo Lecce: forse dovremmo sforzarci di partire da quello che abbiamo costruito fino ad oggi per individuare una candidatura all’interno di Forza Italia che possa aggregare e che sia espressione di questo territorio”.
Se è donna è meglio, vero?
“La legge prevede che si dia spazio anche alle donne. Io aggiungerei: diamo spazio alle donne che hanno dimostrato col loro impegno e il loro lavoro sui territori di dare molti frutti al partito e alla cittadinanza. Io vengo da una lunga militanza nel sindacato (Ugl): sono abituata a combattere con le donne e per le donne. Da sempre sono impegnata nel terzo settore. In Provincia ho partecipato al progetto Red della Regione Puglia consentendo così l’inclusione anche ai soggetti più svantaggiati: saranno circa 96. Di recente ho coordinato un tavolo fra Provincia Provveditorato e Asl per i diversamente abili delle scuole superiori, consentendo di risolvere in tempi celeri e certi il problema dell’assistenza ai disabili. Sono queste le battaglie che mi interessano, non quelle per le poltrone: sono le problematiche su cui punterei anche a Roma. Dobbiamo riuscire a dare veramente voce al territorio salentino, sempre più marginalizzato, scollegato e dimenticato, soprattutto da questo governo di sinistra. Io mi occupo di politiche del lavoro: la grande emergenza in Italia, che questo governo non ha saputo risolvere. Nel Sud la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli mai visti: i cervelli validi scappano via. Tutto questo perché il Mezzogiorno non è mai esistito nell’agenda renziana”.
Gli spazi sono pochi e bisogna fare posto anche agli alleati della quarta gamba. Ci saranno molti delusi?
“Il centrodestra deve correre unito, quindi, bisognerà fare qualche sacrificio per allargare le alleanze: suggerisco, però, di puntare su amministratori freschi e affidabili. Bisogna guardarsi dai mestieranti della politica. Dobbiamo dare risposte nuove al Paese e, soprattutto, mettere in campo gente vicina ai cittadini”.