F.Oli.
CARMIANO (Lecce) – Rimangono in silenzio i due presunti rapinatori seriali arrestati ieri mattina per undici assalti messi a segno tra giugno e agosto. In carcere è stato interrogato Antonio De Luca, 26 anni, di Carmiano, alla presenza dell’avvocato Valeria Corrado in sostituzione del collega Cosimo D’Agostino; davanti al gip Carlo Cazzella è poi comparso anche Alessandro Cirfeta, 25 anni, di Carmiano, confinato ai domiciliari e assistito dall’avvocato Paola Vestito. Entrambi, però, hanno fatto scena muta.
L’ordinanza di custodia cautelare (richiesta dal pm Francesca Miglietta) è giunta al termine di un’intesa attività di indagine alla quale hanno contribuito i carabinieri di più stazioni (Carmiano, Veglie, Novoli, Trepuzzi), della Compagnia di Campi Salentina (diretta dal capitano Alan Trucchi) e della tenenza di Copertino, coordinati dal luogotenente Salvatore Giannuzzi. Elemento dopo elemento, tassello dopo tassello, gli investigatori sono riusciti a documentare il coinvolgimento dei due giovani nelle rapine.
I colpi contestati nell’ordinanza di custodia cautelare sono avvenuti fra il 3 giugno e il 2 agosto scorsi. Ma vi è il sospetto che i due possano essere coinvolti anche in altri episodi.
La svolta che ha permesso ai carabinieri di orientare le indagini su De Luca e Cirfeta è giunta dalle immagini registrate da un impianto privato di videosorveglianza. Dopo la prima rapina, quella del 3 giugno all’Eurospin di Carmiano, i militari avevano raccolto testimonianze. Tutte lasciavano supporre che i rapinatori non fossero usciti dal paese. Così i militari hanno cominciato ad acquisire e visionare le riprese di tutte le telecamere installate lungo il possibile itinerario.
E, alla fine, è saltato fuori un filmato in cui compaiono i due presunti rapinatori prima e dopo il colpo: sono a volto scoperto, indossano gli stessi indumenti (fra cui un giubbotto rosso) degli autori del colpo e spingono un ciclomotore. Le immagini sono state riprese alle 18.40 (prima del colpo) e poi alle 19.13, quando i due giovani ricompaiono mentre corrono trafelati verso la casa di De Luca. Anche il passo veloce dei due non è casuale. Come non lo sono gli orari in cui sono state messe a segno le rapine. Antonio De Luca, infatti, alle 19.30 si doveva presentare in caserma per ottemperare all’obbligo di firma. E proprio in casa di De Luca, nel corso di una perquisizione eseguita il 5 agosto, i carabinieri hanno sequestrato un giubbotto di colore rosso identico a quello indossato dal malvivente e visibile nel filmato di una rapina.
Ma i militari – grazie ad un’indagine tradizionale – sono riusciti a raccogliere altri elementi. Nonostante, infatti, fossero stati utilizzati degli accorgimenti per nascondere o camuffare gli scooter usati nelle rapine (venivano avvolti con cartoni, giornali e, addirittura, un lenzuolo) i militari sono riusciti a risalire alla Vespa Piaggio e al Burgman Suzuki, entrambi nella disponibilità degli indagati.
F.Oli.