di Julia Pastore
LECCE – Anche Mara Carfagna si fa vedere a Lecce. Siamo in campagna elettorale, quindi Forza Italia mette al centro la battaglia per le pari opportunità e contro la violenza sulle donne. Contemporaneamente, però, si combatte una “battaglia gentile” tra le donne forziste leccesi (anche se qualcuno la ritiene sanguinosa): quella per le candidature al Parlamento. In campo ci sono la vicepresidente della Provincia, Paola Mita, la vicecoordinatrice regionale, Federica De Benedetto, la consigliera di parità, Filomena D’Antini Solero, ma anche l’avvocata Francesca Conte (Adriana Poli Bortone sembra che sia intenzionata a candidare la figlia a Matera: per ora, solo voci).
Proprio D’Antini Solero ha organizzato il convegno di oggi, con molte militanti donne e per le donne, in cui la relatrice centrale è l’ex ministra berlusconiana, sua amica pronta a perorare a Roma la sua candidatura. Tanti i centri antiviolenza accorsi. Mara Carfagna è ricordata da tutti come la “madre della legge sullo stalking”. Quindi, la lotta alla discriminazione, l’aiuto alle donne e la parità diventano centrali nella campagna elettorale che è ormai alle porte. Le presidenti dei centri antiviolenza hanno esposto soluzioni e problemi nella lotta alla violenza sulle donne: mancano i Centri antiviolenza in molti territori. C’è l’esigenza di rafforzare la presenza delle strutture che aiutano le donne, anche per il lavoro culturale e di sensibilizzazione che svolgono con le loro iniziative. Altro problema è quello di incentivare borse lavoro e integrazione delle donne che hanno subito abusi e violenze: le operatrici del settore lamentano una scarsa collaborazione delle istituzioni nello sfruttare le opportunità di spendere le risorse a disposizione. “Continuiamo a fianco tuo Mara – ha detto Filomena D’Antini – Ti vogliamo come ministra per continuare a combattere per le Pari Opportunità: ti vorremmo premier”.
Mara Carfagna ricambia gli elogi: “Filomena è una donna che ha dimostrato grande impegno su questi temi, combattendo con successo sul territorio. Nel mondo una donna su tre ha subito una qualche forma di violenza. In Italia sono 7 milioni. 1740 donne uccise negli ultimi dieci anni per violenza sulle donne: si tratta della principale causa di morte al mondo. Sono cifre spaventose. Di fronte a tutto questo istituzioni e politica non devono mai abbassare la guardia da tutti i punti di vista. Noi, quando eravamo al governo, abbiamo considerato la battaglia contro la violenza sulle donne la madre di tutte le battaglie. Abbiamo dato lo strumento giuridico alle donne per difendersi. Non ci siamo fermate mai”. Qualcuno interrompe l’ex ministra per spiegare che i processi sono troppo lunghi e che bisogna lottare anche per allungare i tempi per poter fare denuncia penale. Poi, Mara Carfagna riprende e bacchetta i governi di centrosinistra per la legge che “permette a uno stalker di estinguere il reato pagando 1500 euro”. Insomma, il centrosinistra avrebbe abbassato la guardia eliminando anche il ministro delle Pari Opportunità, finché la delega non è stata affidata alla Boschi, che per Carfagna ha usato il tema della violenza sulle donne solo per farsi pubblicità. “Si spendono 60 milioni per bonus vari, pensate che non si trovino i soldi per il gratuito patrocinio alle vittime di violenza?” – si chiede Mara Carfagna. L’ex ministra è intenzionata a riprendere il lavoro “lì da dove avevamo lasciato”.