F.Oli.
TAVIANO (Lecce) – Avrebbero ospitato due killer arrivati da Pulsano nella loro abitazione di Taviano dopo aver compiuto un omicidio. Il gup del Tribunale di Taranto ha condannato in abbreviato a 2 anni e 2 mesi di reclusione (a fronte di una richiesta di 4 anni e 2 mesi) Giovanni e Andrea Rizzo, rispettivamente padre e figlio, il primo operaio 49enne, già noto alle forze dell’ordine, il secondo commerciante di 27 anni. I due Rizzo vennero arrestati con l’accusa di favoreggiamento in omicidio aggravato nel marzo scorso sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Taranto, del Nucleo operativo di Manduria.
L’indagine avrebbe fatto luce sull’omicidio di Francesco Galeandro avvenuto a Pulsano il 22 luglio del 2016. I killer avrebbero atteso la vittima nascondendosi per ore tra la vegetazione. Secondo gli investigatori, l’omicidio di Galeandro sarebbe maturato per la spartizione degli affari legati allo spaccio di sostanze stupefacenti a Pulsano e nei paesi limitrofi. E Galeandro era diventato un personaggio troppo ingombrante. L’omicidio venne compiuto dopo sopralluoghi, accertamenti e azioni preparatorie.
Subito dopo la spietata esecuzione (in pieno stile mafioso) i presunti esecutori materiali si sarebbero rifugiati in casa dei Rizzo raggiungendo Taviano. Il legale degli imputati, l’avvocato Biagio Palamà, pur rispettando la decisione del gup, proporrà ricorso in Appello per sostenere in particolare la totale estraneità a tutte le accuse di Andrea Rizzo. I due presunti killer sono stati condannati a 30 anni ciascuno. Le motivazioni verranno depositate nei prossimi tre mesi.