LECCE – Basta con la concorrenza sleale: l’università telematica può erogare i 24 CFU per l’insegnamento. Lo sanno gli oltre 18 mila aspiranti insegnanti che si sono iscritti già da mesi alla Pegaso, nelle sedi sparse in ogni parte d’Italia (mentre all’Unisalento di Lecce i corsi sono partiti più tardi). Si erano diffuse, o meglio, erano state diffuse da esponenti sindacali e istituzioni di università statali, false informazioni: qualche mese fa circolava la voce che nelle telematiche si potessero conseguire solo 12 crediti. Non è vero: si possono conseguire gli stessi crediti delle università statali. Solo che 12 dei 24 bisogna farli in presenza, cioè in aula, ma non c’è l’obbligo di frequenza fisica. Dunque, il vantaggio dell’università on-line resta inalterato. Parte l’anno accademico all’Università Pegaso di Lecce: si parte confutando la falsa informazione sui CFU. Lo sottolinea Calogero DI CARLO, Responsabile nazionale delle sedi d’esame, nella conferenza che si è svolta in mattinata, presso la sede leccese dell’Università Telematica Pegaso, al primo piano di Palazzo Barsi, in Via Oronzo Quarta, dove si è tenuta la presentazione delle linee di sviluppo dell’offerta formativa e le strategie per il futuro della succursale dell’Università telematica.
“Sgombriamo il campo da ogni dubbio: eroghiamo gli stessi titoli, della stessa qualità delle statali e a volte prestiamo alle statali la nostra piattaforma, che costa un milione di euro – spiega il responsabile – Sono quasi 60 mila gli iscritti all’Universita Telematica Pegaso. È un passo avanti nella democrazia culturale. Tutti hanno la possibilità di studiare seguendo le lezioni da casa”. La sede di Lecce sta cercando di puntare anche sulla Medicina personalizzata con Mauro Minelli. C’e un Bando di prossima pubblicazione in cui si studieranno i “pazienti invisibili”. Tutta una serie di patologie poco conosciute, che il dottor Minelli trattava nella struttura d’eccellenza dell’Imid.
Si tratta di accendere un faro su percorsi e assistenza che possono essere realizzati. “Attraverso questo progetto sposato dall’ateneo Pegaso si potrà tornare a parlare di pazienti che si sentono trascurati, dimenticati” – ha spiegato la responsabile dell’associazione, Tonia Erriquez. Nel corso dell’appuntamento, quindi, è stata annunciata la definizione di un protocollo d’intesa tra l’Università e l’Associazione “Diamo voce e volto agli invisibili”, finalizzato a promuovere, attraverso l’istituzione di borse di studio dedicate, un progetto di sensibilizzazione sociale e di cooperazione scientifica in favore dei pazienti affetti da malattie da impatto ambientale (tra le quali la MCS o Sensibilità Chimica Multipla).
L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di approfondire le conoscenze generali su patologie diffuse, ma spesso sottostimate, attivando dinamiche utili per una corretta considerazione delle stesse, oltre a possibili misure di efficace prevenzione e reintegrazione delle persone colpite.