In questi giorni di piena campagna elettorale stiamo assistendo a continui cambi di “casacca”, giravolte che farebbero invidia ai migliori ballerini di samba. Persone storicamente legate alla destra (come alla sinistra) passare con la velocità di un “post” ai pentastellati o ad altri partiti, di cui dichiarano di essere sempre stati sostenitori (anche quando questi ancora non esistevano). Personaggi cresciuti al grido di: “boia chi molla” o “avanti popolo”, pronti a mollare tutto per un posto al sole, e chi “se ne frega” se il posto (seggio) è un po’ distante dalle proprie idee politiche, in fondo oggi non esistono più destra e sinistra. Oggi questi nuovi guru della politica nostrana hanno deciso che destra e sinistra sono solo delle vecchie etichette, prive di ogni significato. Oggi si va al di là di questi obsoleti recinti e poco importa se in questo cammino si ritrovano in compagnia dei democristiani, veri pionieri della terza via, bravi a guardare a destra o sinistra a seconda della convenienza politica (fiuto da vecchie volpi). Questi nuovi politici, che hanno sempre contestato i metodi da vecchia dc, oggi si trovano a far di peggio, andando a destra e manca pur di avere un seggio, senza alcun timore di tradire la propria storia personale, perché una storia vera non l’avranno mai.
La coerenza è la virtù dei fessi. La terza via è il futuro, dove contano solo le idee e non le logiche del passato. Giusto. Sono d’accordo. La coerenza fine a se’ stessa è la cosa più stupida del mondo, infatti solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ma una cosa è la coerenza cieca, vuota, consistente nel ripetere una scelta in maniera quasi meccanica e priva di ogni ragionamento, l’ostinazione di non voler guardare avanti ed interpretare gli eventi che cambiano. Altra cosa è tradire i valori e gli ideali con i quali si è cresciuti, che ci hanno formati e per i quali ci siamo battuti. Qui si tratta di “radici”, di basi del pensiero, di quei luoghi dove ogni ragionamento trova un fondamento costruito nel tempo e frutto di studio e lavoro.
Gli ideali che portiamo dentro di noi sono un valore assoluto, una bussola che ci guida nella giungla della politica e la bussola non può segnare una rotta in base alla convenienza del momento. Questo atteggiamento si può definisce in un solo: amore per la poltrona. E chi tradisce i propri valori per una poltrona, quali garanzie potrà mai dare ai propri elettori?
Cristian Sturdà