OTRANTO – L’Alba dei Popoli di Pierpaolo Cariddi è stata all’insegna della continuità con i successi del passato, con uno sforzo in più per arricchirla di eventi culturali. Il bilancio è positivo. Ma Otranto, straordinaria porta sul Mediterraneo, sta diventando sempre più centrale nel sistema turistico salentino: abbiamo fatto poche domande al sindaco per capire quali sono le novità e le scelte da fare.
Sindaco, la sua prima Alba dei Popoli da primo cittadino anche quest’anno ha richiamato tanti visitatori. Qual è il bilancio?
“Un bilancio più che positivo, un azzardo che però ci ha ripagato degli sforzi fatti. Abbiamo
proposto, infatti, ben tre serate in piazza, anziché due come gli scorsi anni, ma la gente ha
partecipato numerosa a tutte le serate. Migliaia di visitatori hanno scelto Otranto per
trascorrere gli ultimi giorni del 2017 e festeggiare il nuovo anno”.
La musica e la fotografia sono state le grandi protagoniste in un contenitore ricco
di storia e tradizioni: una formula vincente. Anche questa è strategia per destagionalizzare e promuovere il brand Otranto, vero?
“La strategia migliore per promuovere il brand Otranto è creare un’offerta per tutte le fasce
d’età cercando di accontentare tutti i gusti. Ecco perché abbiamo proposto iniziative culturali, mostre e musica, per dare la possibilità a ciascuno di seguire le proprie attitudini”.
Lo sguardo ad Est e al Mediterraneo potrebbe essere una strategia importante anche dal punto di vista turistico-commerciale. Oppure è meglio puntare al ricco nord Europa?
“Lo sguardo ad Est e all’Oriente fa parte della nostra storia e dobbiamo continuare ad averlo per arricchire sempre più la nostra offerta turistica, operando anche in sinergia con le sponde transfrontaliere. Nessun mercato deve, però, essere trascurato purché ci si rivolga a flussi turistici consapevoli che sanno apprezzare le nostre valenze”.
I lavori per un adeguato porto turistico in che modo faranno crescere Otranto?
“Fino ad oggi Otranto ha veicolato flussi da terra verso mare. La realizzazione di un porto
turistico modernamente attrezzato può invertire questa tendenza e intercettare flussi da mare con rilevante capacità di spesa ritrasformando questa città costiera in una vera città di mare”.
Abbiamo seguito la vicenda del Twiga, ora ci sono problemi con il Dolce Riva. È a
rischio la movida otrantina sui lidi in quella fascia di costa? Ci sono novità su questo fronte?
“Otranto ha sempre saputo trovare i giusti equilibri tra il relax e il divertimento che tutti
ricercano nella vacanza. Queste strutture non sono state e non vogliono essere luoghi di
movida, ma servizi di qualità da offrire ai nostri turisti. Siamo in attesa delle valutazioni della Magistratura”.
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