Al termine di una lunga vicenda e a meno di una settimana dall’ultimatum dell’Amministratore unico di Stp, Gigi Pepe, si avvia oggi la soluzione alla crisi della Società Trasporti Pubblici leccese. Scongiurato il pericolo di tagli agli esuberi ma Pepe bacchetta la Cgil.
E’ il Contratto di Solidarietà di tipo B l’unica strada per salvare “capra e cavoli”. Lo aveva gridato a gran voce l’Amministratore unico Gigi Pepe e lo aveva proposto alle sigle sindacali poco favorevoli a questa soluzione. Ma le scelte erano drastiche: 37 lavoratori a casa o la sospensione del contratto aggiuntivo con conseguente riduzione sostanziale del salario o il CdS di tipo B, uno strumento che lo stesso Pepe aveva individuato grazie alla sua esperienza in ambito sindacale. La Cgil si è opposta da subito, certa che questa soluzione avrebbe penalizzato i lavoratori ai fini della previdenza sociale, in realtà ha spiegato l’Amministratore unico, “nessuna forma di ammortizzatore sociale ha riverbero negativo sulla previdenza sociale dei lavoratori”. Al tavolo tecnico istituito qualche giorno fa e a cui sedevano provincia e regione c’erano anche Uil Cisal e Cisl che hanno intuito l’efficacia del Piano strategico che si tentava di stilare grazie agli aiuti esterni previsti con il CdS di tipo B. “Nessun diritto dei lavoratori leso, ha commentato Pepe, tra qualche giorno i lavoratori riceveranno un prospetto informativo sui risultati raggiunti e sull’entità del piccolo sacrificio che devono compiere a fronte della tutela del posto di lavoro”. Si aggirerà intorno ai 20 euro la riduzione salariale, conseguente alla contrazione delle ore di servizio ridotte del 16-18 per cento, senza nessun impatto negativo sull’utenza finale, assicurano i vertici. Il provvedimento coinvolgerà tutti i 205 dipendenti dei vari settori con verifiche trimestrali sull’andamento del provvedimento circa l’accreditamento dei contributi, ha dichiarato il consulente del lavoro Paolo Babbo intervenuto alla conferenza di presentazione del nuovo Piano aziendale. Dal primo giugno partirà la riduzione delle ore di lavoro come previsto dallo strumento adottato per almeno due anni e che consentirà un introito da aiuti esterni di circa 1 milione e 200 mila euro, più 200mila euro di detassazione l’anno. Ha finalmente tirato un sospiro di sollievo l’Amministratore Pepe, scongiurando il pericolo di consegnare i registri contabili in tribunale come si era più volte ipotizzato e ha rispedito al mittente tutte le accuse mosse a suo carico fino ad oggi, incluse quelle dell’onorevole Totò Ruggeri dell’UdC che lo stesso Pepe ha definito “un ricco commerciante della politica nostrana”. Altrettanto contento il presidente della provincia Gabellone che insieme alla regione, è stato sempre disposto a far fronte all’indebitamento della Società purchè si riesca nel risanamento dei conti. Presente a tal proposito l’assessore provinciale al Bilancio Silvano Macculi che si è complimentato con Pepe sulla serietà dedizione e precisione con la quale ha portato a compimento l’annosa questione della Stp, mentre il consigliere provinciale Tramacere ha tenuto a precisare, a proposito delle perplessità di alcuni sindacati circa l’efficacia del Contratto di Solidarietà di tipo B, che lo stesso sarà esteso a breve anche alle istituzioni ed in particolare ad un comune del sud Salento, primo in Italia. Triste primato se si pensa che lo strumento interviene in soccorso al dissesto ma ben venga se tutela lo stipendio e l’occupazione dei lavoratori.