Federcasa lancia l’allarme e il Comune di Lecce si fa portavoce delle proteste dei cittadini. Secondo la presidentessa dell’associazione, Franca Vasconcelli, “una nuova tegola cade sulle teste degli assegnatari dello IACP”. Si tratta di nuove bollette di un valore complessivo che si aggira tra i 4 e i 5 milioni di euro, che secondo lo IACP, dovrebbero pagare le circa 3000 famiglie che hanno ottenuto l’assegnazione di case popolari, in riferimento al conguaglio delle annualità 2005/2006.
Il pagamento di tali bollette riguarda gli oneri accessori, ovvero acqua e fognature, che dal 2005 i condomini delle case popolari non hanno più pagato mediante i bollettini dello IACP ma separatamente. L’Istituto Autonomo ha invece continuato a domandare gli acconti in più nonostante questi fossero stati estinti in maniere diversa. Il risultato è stato che le famiglie hanno già dovuto pagare altri 250 euro a testa nel 2009, nonostante fosse stato avviato un procedimento giudiziario di contestazione e non si conoscano ancora le sorti della sentenza per gli importi riguardanti il 2007.
Da domani intanto, partiranno le richieste di pagamento del biennio 2005/2006, rischiando di mettere letteralmente in ginocchio le famiglie che già versano in situazioni di difficoltà economiche.
Non solo, secondo Federcasa questi addebiti non sarebbero da pagare ma data l’usura e le condizioni precarie dei contatori i conteggi del conguaglio sono stato fatti in maniera “forfettaria”, calcolando semplicemente i consumi in base al nucleo familiare e non secondo l’effettivo consumo; le continue perdite degli impianti in cattive condizioni poi, non sono da addebitarsi alle famiglie, perché non riguarda loro l’usura delle tubature.
Questa mattina a Palazzo Carafa, Federcasa con l’appoggio del Sindaco Paolo Perrone, lancia quindi l’appello a trovare una soluzione al più presto, prima di gettare nella disperazione le 3000 famiglie che rischiano di dover pagare a testa qualcosa come 1500 euro.
“Il messaggio che lancio alla presidentessa dello IACP,” afferma il Primo Cittadino. “è l’invito alla trasparenza su questa situazione. Bisogna verificare se gli importi sono effettivamente dovuti e se gli impianti funzionano regolarmente o presentano perdite. E poi mi chiedo, ha senso in un periodo di difficoltà come questo richiedere ulteriori somme per il periodo 2005/2006? E ammesso che siano dovute, non è possibile quanto meno diluirle nel tempo?”
Federcasa aggiunge del suo, augurandosi che questa non sia una nuova manovra politica a danno delle famiglie, per non scadere in “un film già visto dove i rubinetti che ora sono stati chiusi, verranno riaperti magicamente il giorno prima delle primarie o delle amministrative.”
Le parole sono del consigliere regionale Roberto Marti che invita a non fare del terrore psicologico verso i condomini delle case popolari in vista delle elezioni. “Nella vecchia campagna elettorale è stato già fatto e mi auguro non si ripeta la stessa situazione.”