A Calimera, nei pressi dell’antico Bosco, si trova la chiesetta rurale di San Vito che conserva al suo interno un oggetto particolarmente interessante. Si tratta di un grosso masso calcareo con un foro nel mezzo che emerge direttamente dal pavimento.
Ogni lunedì di Pasqua è tradizi one passarci attraverso, nonostante l’apertura sia molto piccola (solo 30 centimetri!) e solo persone molto magre o bambini possono riuscire nell’impresa. Colui che lo oltrepassa, secondo il culto cristiano, verrebbe purificato, rinascendo a nuova vita. Questo “monolite” appartiene ad epoca precristiana, quando attorno ad esso si svolgevano precisi rituali pagani legati a propiziare la fecondità, perchè oltrepassarlo avrebbe trasmesso alla persona il potere fertile della Terra, ricreando l’uscita dall’utero femminile al momento del parto.
Conosciamo bene i menhir (pietre verticali dalla forma vagamente “fallica”) ma qui ci troviamo di fronte alla sua pietra “complementare”, il monolite o “Men-ân-Tol”, ovvero la pietra forata. In questo caso la protagonista è la Dea Madre, che mostra il suo lato nascosto, l’organo genitale femminile che “affiora” dal suolo sottoforma di pietra. Menhir e Monolite, uomo e donna nella natura per moltiplicare la natura stessa.
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