LECCE – Si terrà il prossimo martedì l’incontro tra il Comune, l’A.Q.P. Lecce e il Dott. Alberto Fedele, Direttore del Dipartimento di Igiene Pubblica dell’A.S.L., ordine del giorno l’emergenza scarafaggi in città e l’individuazione di nuove strategia di lotta al fenomeno.
“Come lo scorso anno si procede a unisono nella lotta alle blatte” – ha fatto sapere l’Assessore alle Politiche Ambientali di Lecce, Andrea Guido – “in questi giorni, in particolare, si mira all’individuazione di nuove strategie capaci di rendere ancora più efficace l’interazione tra gli enti coinvolti. Dopo un primo incontro con i tecnici dell’Acquedotto guidati dall’Ing. Stendardo, infatti, è emersa la possibilità di mettere in pratica nuove soluzioni tecniche per l’abbattimento della popolazione infestante di blatte attraverso un pompaggio sincronizzato sia nelle condutture della fogna bianca sia in quelle della fogna nera. Anche quest’anno, quindi, alle operazioni di disinfestazione termonebbiogena, previste dall’Assessorato e predisposte dai tecnici delle ditte incaricate dal Comune si aggiungono gli interventi di sanificazione della fognatura pubblica da parte dell’Acquedotto e la consulenza tecnica del Dipartimento di Igiene Pubblica dell’ASL.
Niente paura quindi se nei prossimi giorni dovessero continuare gli avvistamenti di blatte in città, specialmente nelle vicinanze dei tombini dell’AQP. “E’ del tutto normale – ha precisato ancora l’Assessore Guido – che, dopo ogni attività di sanificazione delle reti attraverso l’impiego di atomizzatori, pompe a pressione e macchine termonebbiogene qualche esemplare possa essere avvistato nei pressi dei vari accessi alla fognatura pubblica. Le blatte, dopo il pompaggio delle sostanze disinfestanti tendono a venir fuori in cerca di ossigeno proprio perché gli agenti chimici pompati agiscono sul loro apparato respiratorio. Bisogna tenere in considerazione, inoltre, che molti focolai si trovano nelle cantine e negli immobili incustoditi e abbandonati, soprattutto nel centro storico, o anche, a nostra insaputa, nei depositi e nelle condutture delle nostre residenze private. Con il pompaggio delle sostanze disinfestanti attraverso i tombini pubblici è giocoforza che le blatte cerchino di raggiungere la superficie proprio attraverso le vie di uscita delle abitazioni private. E’ per questo motivo che auspico ancora una volta una proficua collaborazione tra cittadini ed enti pubblici. Dal momento che non è possibile invadere spazi e abitazioni private con le operazioni di disinfestazione devo chiedere ancora una volta l’aiuto dei leccesi senza il quale il problema verrà sempre arginato in extremis e mai risolto definitivamente.