LECCE – Oltre un secolo di carcere per il clan emergente, che aveva cercato di mettere le mani sulla città di Lecce, smantellato nel marzo scorso dalla Guardia di Finanza con l’operazione “Froth”.
Il gup Simona Panzera ha adottato la mano pesante.
LE CONDANNE
Sono stati condannati 16 dei 18 imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. Il giudice ha assolto solo due persone.

La pena più alta è stata inflitta a Davide Vadacca: 17 anni e 8 mesi di reclusione più 16 mila euro di multa (a fronte dei 14 richiesti dal pubblico ministero Giuseppe Capoccia); 12 anni e 26 mila euro di multa per Alessio Bellanova, detto Gabibbo, 32 anni, di Lecce (10 quelli sollecitati dall’Accusa); 10 anni e 2 mesi e 16 mila euro di multa a Salvatore Notarnicola, 33 anni, residente a Torchiarolo (10); 9 anni e 4 mesi e 30 mila euro di multa a Cinzia Prinari, 51 anni, di Lecce (9); 8 anni e 10 mesi per Luca D’Attis, 35 anni, di Lecce, (10); 8 anni e 8 mila di multa Eugenio Antonio Campa, 55 anni, di Bagnolo del Salento (8); 7 anni e 10 mesi e 14 mila euro di multa per Teodoro Di Lauro, detto Rino, 57 anni, di Brindisi (14); 6 anni e 40 mila Antonio Nicola Tanzi, 48 anni, di Mola di Bari così come per Carmelo Cazzella, 44 anni, di Lecce (6); 5 anni e 4 mesi e 4 mila euro di multa per Maria Dell’Anna, 32 anni, di Lecce (6); 4 anni e 10 mesi e 30 mila euro di multa ad Antonio Conte, 29 anni, di Lecce, (6); 4 anni e 6 mesi a Pietro Bellanova, di Lecce (6); 3 anni e 4 mesi e 40 mila euro di multa per Bedjay Ardian, 27, di origini albanesi, (4) così come per Dori Tole, 23 anni, anch’egli di origini albanesi (4); 3 anni e 2 mesi e 20 mila euro di multa a Marco Perrone, 40 anni, di Lecce (6); un anno ed 8 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa – pena sospesa – per Trista D’Amato, 25 anni, di Lecce, (4 anni). Sono stati assolti con la formula per non aver commesso il fatto Gianluigi Notarnicola, 27 anni, di Torchiarolo (3 anni) e Alessandro Perrone, 38, di Lecce per il quale lo stesso pubblico ministero Giuseppe Capoccia aveva chiesto l’assoluzione.
Il giudice ha comunque escluso l’aggravante delle armi così come dell’ingente quantitativo per tutti gli imputati, tranne che per Vadacca. In totale gli indagati erano 31. Alcune posizioni sono state stralciate mentre altri imputati hanno scelto il rito ordinario. Altri, ancora, hanno già patteggiato.
L’INDAGINE
L’operazione venne messa a termine il 4 marzo di un anno fa. L’organizzazione aveva la propria base nel capoluogo salentino con ramificazioni in altri comuni della provincia ed era specializzata per lo più al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini, iniziate nel maggio del 2012, consentirono di delineare l’organigramma del sodalizio capeggiato proprio da Davide Vadacca, ritenuto un esponente di spicco criminalità e legato al detenuto Roberto Nisi e suo aspirante successore per il controllo dell’associazione malavitosa.
Numerosi i riscontri acquisiti dagli investigatori grazie ad appostamenti, sopralluoghi e mirate indagini tecniche che culminarono con i sequestri di ingenti quantità di droga e agli arresti degli esponenti che foraggiavano l’organizzazione. Le indagini consentirono di fare luce su una serie di sparatorie ed attentati ai danni di alcuni componenti del gruppo, consentendo di individuarne i responsabili e il loro compito.
Fondamentale nell’organizzazione è risultato essere il ruolo delle donne, finite poi in manette: alcune di loro dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di droga, per lo più eroina e cocaina, altre incaricate di custodire gli stupefacenti e gli ingenti “ricavi” derivati dal collaudato e florido traffico.
IL COLLEGIO DIFENSIVO Il pool di avvocati difensori era composto, fra gli altri, dagli avvocati Alexia Pinto, Alessandro Costantini Dal Sant, Francesca Conte, Anna Maria Ciardo, Cristiano Solinas, Fulvio Pedone, Cosimo Rampino, Ladislao Massari, Elvia Belmonte.
Francesco Oliva