GALLIPOLI (Lecce) – Distrazioni di quote dal capitale sociale, trasferimenti di somme di denaro per centinaia di migliaia di euro prima di dichiarare il fallimento del Gallipoli calcio. Dal paradiso della serie B all’inferno dei campionati dilettantistici in pochi mesi per mano del sodalizio capeggiato dal petroliere Vincenzo Barba e dagli imprenditori friulani D’Odorico. Nomi e accuse di un sogno calcistico naufragato in una sentenza di fallimento sono contenuti nell’avviso di conclusione notificato nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Donatina Buffelli. Il reato di bancarotta fraudolenta aggravata in concorso prevista dalla legge fallimentare viene contestato all’allora Presidente, Vincenzo Barba, 63, di Gallipoli; all’ex socio di maggioranza Antonio Barba, 38, di Gallipoli, nipote del petroliere; al Presidente dello storico campionato in serie B Daniele D’Odorico, 38 anni, di Moruzzo, in provincia di Udine; al padre Giovanni D’Odorico, 80, di Udine, con il ruolo di amministratore di fatto; a Giovanni Inguscio, 52, di Matino, Antonio Negro, 49, di Gallipoli; Emanuele Liaci, 48, di Gallipoli, componenti del collegio dei sindaci.
Nell’avviso viene ricostruito l’intricata e complessa procedura che ha portato al fallimento del Gallipoli Calcio dichiarato il 23 luglio di cinque anni fa. Sotto la lente degli investigatori è finita la delibera assembleare del 25 giugno del 2009. La dirigenza jonica avrebbe ridotto il budget di sponsorizzazione della ditta “Nuova An.Pa” di Vincenzo Barba da 1 milione e 400mila euro a soli 550 mila euro nonostante un accordo siglato nel dicembre del 2008. La considerevole somma di 850 mila euro sarebbe stata così “dirottata” nelle casse dell’allora patron determinando il dissesto della società e la mancanza dei requisiti sociali per l’ammissione al campionato di serie B 2009/2010. Ulteriori somme, ipotizza la Procura, sarebbero state successivamente distratte dal patrimonio sociale e transitate nella disponibilità di Vincenzo Barba. Nonostante le difficoltà economiche la vecchia dirigenze avrebbe comunque affidato la società ad un nuovo amministratore. In pochi mesi il deficit quantificato in circa 2 milioni e 600mila euro nel dicembre del 2009 sarebbe lievitato a circa sette milioni alla data del fallimento quando il timone della società era già finito nelle mani dei D’Odorico.
La dirigenza friulana non avrebbe convocato un’assemblea straordinaria nonostante una necessaria ricapitalizzazione del patrimonio sociale indispensabile per coprire i costi di un campionato dispendioso come quello di serie B. E in una situazione di assoluto dissesto i D’Odorico avrebbero comunque affrontato il campionato cadetto. Sarebbero stati sottoscritti vari contratti grazie a finanziamenti esterni aggravando il dissesto quantificato in sede di fallimento in circa 7 milioni di euro. In più l’allora dirigenza giallorossa avrebbe svilito uno dei pochi valori del patrimonio sociale come i diritti sulle prestazioni dei calciatori. E’ il caso del giocatore Francesco Di Gennaro “svenduto” al Verona per soli 500 euro nonostante la dirigenza jonica detenesse il 50% del cartellino e un valore dell’attaccante sul mercato di circa 750 mila euro. E poi – nelle carte dell’inchiesta – ci sarebbero distrazioni di denaro dalle quote societarie prima della dichiarazione di fallimento finite nella disponibilità dei D’Odorico.
DA B…COME BARBA ALL’INFERNO DEL DILETTANTISMO
Dal sogno della serie B all’inferno della Promozione. La parabola discendente del Gallipoli Calcio si è concretizzata in pochi anni dopo aver assaporato per una stagione il calcio dei grandi. Nel mezzo un fallimento proprio quando il modello Gallipoli si stava proponendo come un esempio di fare calcio in provincia in tutta Italia. L’ascesa della squadra jonica è indissolubilmente legata alla presidenza del patron Vincenzo Barba. “B…come Barba” è stato lo slogan sbandierato per anni dal petroliere. E la promessa è stata rispettata. La scalata è immediata sin dal 2002 quando l’imprenditore decide di “scendere in campo”. Il Gallipoli inanella promozioni su promozioni. Nella stagione 2005-2006 i galletti sbarcano in C-1.
Una intera città sogna.In riva allo Jonio approdano giocatori importanti per la categoria e il progetto si consolida. Gli sforzi economici vengono ripagati nella stagione 2008-2009 quando Il Gallipoli vince il campionato approdando per la prima volta nella sua storia nel campionato di serie B. La città è in visibilio. Barba diventa una sorta di eroe ma l’euforia viene immediatamente offuscata dalle prime avvisaglie della crisi societaria. La squadra viene iscritta a fatica. Nel frattempo Barba allaccia contatti con il gruppo capeggiato da Daniele D’Odorico. La prima storica stagione nel campionato cadetto si chiude con il fallimento. La società jonica riparte dal campionato di promozione. Il 17 aprile del 2014 il Gallipoli viene promosso in serie D dove milita anche quest’anno.
Francesco Oliva