LECCE – Un’altra vittima della povertà, dell’indifferenza e della solitudine in piena estate. Il corpo del noto clochard leccese di 66 anni Giuseppe Fiorentino è stato trovato senza vita in un casolare abbandonato di viale Taranto a Lecce a pochi meri di distanza da dove morirono altri due clochard nel gennaio di due anni fa. A vegliare il cadavere del senzatetto il suo cane che non lo ha abbandonato. Mai neppure quando sono arrivati gli agenti delle volanti. La scoperta è avvenuta in tarda mattinata. In casa gli investigatori hanno trovato gli oggetti personali del clochard: alcuni indumenti sporchi, un fornelletto a gas, pochi alimenti, una bici shangherata e una brandina utilizzata come letto. L’uomo potrebbe essere stato vittima di un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo.
Le cause esatte del decesso, però, saranno stabilite dall’esame autoptico che verrà effettuato nelle prossime ore dal medico legale Ermenegildo Colosimo così come disposto dal pubblico ministero di turno Carmen Ruggiero. La salma è stata trasferita presso la camera mortuaria del “Vito Fazzi”. Fu proprio Fiorentino a scoprire nel gennaio di due anni fa i corpi della coppia di clochard Dino e Veronica, morti dopo il crollo della cisterna della casa abbandonata in cui vivevano.
Giuseppe, conosciuto come anche “il barbone”, era solito sostare nelle vicinanze della chiesa “Santa Maria della Pace” a Lecce a chiedere l’elemosina. Inevitabilmente la notizia della morte del clochard (amato e conosciuto da tutti per la sua generosità) ha scatenato il tam tam sui social network. In molti, puntano l’indice contro chi dovrebbe garantire una vita dignitosa per queste persone che, molto spesso, vengono relegate ai margini della società civile dalle stesse istituzioni.